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Supercap: in arrivo tre acquisizioni in Portogallo nella filiera del sughero

A Pesaro

di Michele Romano

Export. Supercap, alle porte di Pesaro, è specializzata nella progettazione di tappi a T, oltre l'85% destinato a 70 paesi al mondo. Fa parte del Gruppo Crealis

3' di lettura

Ci sono voluti cinque anni di studi e ricerche su forme e materiali per rendere un semplice tappo un oggetto non solo funzionale, sicuro e igienico, certificato Brcgs (Global standard for packaging and packaging materials), ma anche bello a vedersi e completamente sostenibile. Supercap, alle porte di Pesaro, è specializzata nella progettazione di tappi a T, oltre l’85% destinato a 70 paesi al mondo. L’azienda fa parte del gruppo Crealis, che conta 8 marchi riconosciuti e 15 siti produttivi: 3 in Italia, 2 in Spagna, 5 in Francia, 2 negli Stati Uniti, 1 in Australia, 1 in Nuova Zelanda e 1 in Messico. Supercap è tra i primi tre fornitori al mondo: «Puntiamo a diventare i leader del mercato entro il 2025», dice Mirco Bannini, Ceo e fondatore dell'azienda.

L’idea di produrre quelle che tecnicamente si chiamano chiusure per vino, distillati e olio gli venne nel 1998 visitando una cantina. «Fino agli anni 2000 veniva considerato un elemento povero, l’ultimo a cui pensare: quasi fossero una semplice testina e un gambetto da inserire nel collo di una bottiglia», dice l’imprenditore pesarese, che invece ha chiesto ai suoi tecnici dell’area R&S, in questi mesi in fase di ulteriore potenziamento, di pensare a materiali alternativi, specie per la porzione superiore, perché «si tratta della componente essenziale e più visibile del packaging». Addio al tappo semplice, insomma, per dare spazio a decorazioni e nuovi a materiali per la testa: alluminio, vetro e plastiche, purché compostabili e biodegradabili, perché senza la presenza di sostanze fossili, come ad esempio lo sono i materiali ricavati dalla canna da zucchero o che contengono polvere di sughero. «È vero che la bottiglia condiziona il tappo nella sua dimensione, ma è il tappo che personalizza e arricchisce la bottiglia» Bannini difende allo spasimo il suo prodotto e la capacità dell’azienda di lavorare alla sua personalizzazione attraverso l’industria 4.0, con macchinari di ultima generazione e l’utilizzo di laser e robot connessi tra loro.

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E per misurare il livello delle prestazioni vengono effettuati test di laboratorio in collaborazione con importanti distillerie e facoltà universitarie di enologia, «prove che mettono a confronto il tappo Supercap con lo stesso prodotto imbottigliato nelle stesse condizioni ma utilizzando altre chiusure».

L’ultima sfida si chiama Wood Effect, un top personalizzato e lavorato per rievocare la texture e le fattezze inconfondibili del legno, «un monocomponente plastico, senza l’utilizzo di colle e interamente riciclabile». Tutti progetti che vanno a intercettare le nuove politiche che caratterizzano il Green Deal europeo. Una visione che riguarda anche l’interno dell’azienda, dove 5 anni fa è nato With Future Inside, un programma di attività che vengono svolte non solo perché rispondono a una precisa visione morale, ma perché rappresentano come tali l’identità aziendale. «Non parliamo solo di premi ai collaboratori (400 euro in buoni benzina a fine 2022, ndr.), né più di etica aziendale, ma piuttosto di metaetica», dice Bannini. A Pesaro lavorano 120 addetti e l’azienda è diventata fortemente attrattiva per giovani talenti, anche per la sua dimensione internazionale.

Il 12 aprile, l’imprenditore sarà in Portogallo per il closing che consentirà l’acquisizione al 100% di tre aziende leader, con tre proprietà diverse, le quali operano nella filiera del sughero naturale, «materiale strategico per ampliare ulteriormente l’offerta al mercato». Si tratta di Woodcap Industria de Capsulas de Madeira, che concentra la produzione di tappi in legno per l’industria delle bevande, Manuel Firinho & Filhos, specializzata in tappi incapsulati, e Jesus Couto & Pereira, che produce chiusure a T destinate per il 90% fuori dai confini del paese. Nel 2022, le tre aziende hanno generato un fatturato totale di oltre 25 milioni e insieme faranno crescere le vendite di Supercap fino a 100 milioni nel 2023, portando la produzione complessiva di 400 milioni di tappi all’anno. A Porto nascerà un nuovo polo industriale internazionale dell'azienda pesarese, con circa 100 addetti, che si andrà ad aggiungere a quello di Guadalajara, in Messico, dove sono in 700 per soddisfare la richiesta di tappi proveniente dal Centro-Sud dell’America, e «dove il mercato della tequila si sta sviluppando velocemente, tanto da crescere di oltre il 30% nell’ultimo anno».

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