Superlega, JpMorgan declassata da Standard Ethics sulle pratiche di sostenibilità
Standard Ethics, agenzia di rating indipendente sulla sostenibilità con sede a Londra, declassa la banca Usa perché in contrasto con le migliori pratiche di sostenibilità
di Marcello Frisone
I punti chiave
2' di lettura
La “mannaia” contraria alla Superlega si abbatte anche su chi vorrebbe finanziarla. Standard Ethics, agenzia di rating indipendente sulla sostenibilità con sede a Londra, ha infatti declassato il corporate rating di JPMorgan Chase a “E+” dal precedente “EE-”. La banca statunitense, che fa parte dello Se Us Index e metterebbe sul piatto un finanziamento per i club partecipanti alla competizione europea di 3,5 miliardi, è una delle più antiche e importanti istituzioni finanziarie a livello globale.
La banca americana
JPMorgan Chase sostiene finanziariamente il progetto della “Super League” composto da alcune delle maggiori squadre di calcio europee (che man mano si stanno defilando) alcune delle quali sono controllate da azionisti extra europei
I principali stakeholder del sistema calcistico europeo, rappresentati anche dalle associazioni che riuniscono i club europei di diversa dimensione, hanno espresso ferma contrarietà al progetto poiché ritengono possa determinare gravi effetti negativi. La stessa contrarietà è stata espressa da alcuni dei maggiori decisori politici nazionali come nel caso del Primo ministro inglese Boris Johnson e del Presidente francese Emmanuel Macron.
Nel caso del Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, in particolare, il giudizio negativo sul progetto è stato esplicitamente motivato con temi di sostenibilità come «i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport».
Cosa fa Standard Ethics
Standard Ethics, che si qualifica come “self-regulated sustainability rating agency” per avere volontariamente adottato - in assenza di regole sui Rating Esg - il modello e i vincoli delle agenzie di rating di merito creditizio, giudica sia gli orientamenti mostrati dalle società di calcio coinvolte nel progetto, sia quelli della banca statunitense, in contrasto con le migliori pratiche di sostenibilità, le quali vengono definite dall'agenzia secondo i documenti dell'Onu, dell'Ocse e dell'Unione Europea, tenendo conto degli interessi degli stakeholder.
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