Calcio europeo

Superlega: Juve, Real e Barça rischiano esclusione dalla Uefa Champions League

I tre club ribelli potrebbero rischiare fino a due anni di esclusione dalle competizioni europee

Il presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin (Epa)

3' di lettura

L’Uefa “perdona” nove dei 12 club che avevano dato vita al progetto della Superlega, in cambio del loro ravvedimento (più qualche sanzione economica), ma minaccia Barcellona, Ral Madrid e Juventus - più restie ad abbandonare i propositi separatisti - di prendere misure disciplinari.

Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Tottenham, Milan, Inter e Atletico Madrid hanno accettato di pagare complessivamente 15 milioni di euro e rinunciare al 5% dei loro introiti europei per una stagione. Queste nove squadre, rapidamente dissociatesi dalla competizione privata lanciata la notte tra il 18 e il 19 aprile e naufragata nel giro di 48 ore, «hanno riconosciuto e accettato che il progetto della Superlega era un errore», ha spiegato l’Uefa in una nota.

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I club fondatori della Superlega intanto contrattaccano, denunciando di continuare «a ricevere, inaccettabili pressioni, minacce e offese al fine di ritirare il progetto proposto e desistere dal loro diritto/dovere di fornire soluzioni all'ecosistema del calcio mediante proposte concrete e un dialogo costruttivo». Così, in una nota, Juventus, Barcellona e Real Madrid. «Ciò è intollerabile e la giustizia si è già pronunciata in favore della proposta di Super League - aggiungono - ordinando a FIFA e UEFA di astenersi dall'intraprendere ogni azione che possa pregiudicare l'iniziativa».

«I club fondatori hanno espressamente convenuto che la Super League avrà luogo quando riconosciuta da Uefa, da Fifa o da entrambe, oppure quando, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti applicabili, considerata quale competizione compatibile a tutti gli effetti con il permanere dei club fondatori nelle rispettive competizioni domestiche. Tuttavia, a dispetto di tali circostanze, Uefa e Fifa si sono sinora rifiutate di stabilire un adeguato canale di comunicazione».

«Siamo pronti a riconsiderare l'approccio proposto, per quanto necessario. Tuttavia, saremmo altamente irresponsabili qualora, consapevoli dei bisogni e della crisi sistemica del settore calcistico che ci hanno indotti ad annunciare la Super League, abbandonassimo la missione di fornire risposte efficaci e sostenibili alle questioni esistenziali che minacciano il settore calcistico», concludono i tre club.

Attraverso un documento firmato con la federazione europea, i club pentiti hanno riconosciuto «senza riserve» di essere vincolati dagli statuti Uefa e si sono impegnati a partecipare a qualsiasi competizione europea per la quale si dovessero qualificare per meriti sportivi. Dovranno, però, per rompere il loro impegno con la struttura responsabile dell'organizzazione della Superlega.

L’Uefa ha anche colto l'occasione per fissare il prezzo di una eventuale sanzione in caso di recidiva: 100 milioni di euro se partecipano a un torneo non autorizzato, e 50 milioni per qualsiasi altra violazione dei loro impegni. «Questi club hanno riconosciuto rapidamente i loro errori e hanno preso provvedimenti per dimostrare la loro contrizione e il loro futuro impegno per il calcio europeo», ha detto il presidente Uefa, Aleksander Ceferin, nel comunicato. Ma «non si può dire lo stesso dei club che restano impegnati nella Superlega», ovvero Juventus, Barcelona e Real Madrid, «e la UEFA si occuperà più tardi di questi club», riservandosi il diritto « di prendere tutte le misure che ritenga opportune nei confronti dei club che finora si sono rifiutati di rinunciare» al loro progetto privato. «La questione sarà rapidamente sottoposta agli organi disciplinari competenti della Uefa», aggiunge il comunicato, senza specificare una scadenza. I tre club rischiano fino a due anni di esclusione dalle competizioni europee. Una punizione che potrebbe, però, avviare pesanti controversie legali con le emittenti a cui l'Uefa ha già venduto i diritti per la Champions League.

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