Calcio internazionale

Superlega: Londra negherà il permesso di soggiorno agli stranieri impiegati in tornei non autorizzati

Dopo le sanzioni ai sei club inglesi fuoriusciti dal progetto, la Federazione concorda con il Governo britannico il diniego del permesso di soggiorno per i calciatori coinvolti in competizioni non approvate

di Marco Bellinazzo

(Getty Images)

4' di lettura

Non c’è pace sul fronte della Superlega. Mentre la Uefa annuncia la sospensione del procedimento disciplinare nei confronti di Juventus, Real Madrid e Barcellona, le sei inglesi fuoriuscite dal progetto Superlega concordano con la Premier League le sanzioni (attuali ed eventualmente future) in merito alla loro partecipazione nella lega europea, la Federazione inglese concorda con il Governo britannico il diniego del permesso di soggiorno per eventuali calciatori coinvolti in una competizione non approvata. Una mossa che Londra si può permettere dopo la Brexit.

In Premier

Le società d’Oltremanica sono state le prime a ritirarsi, dopo circa 48 ore dall'annuncio della nascita del nuovo torneo, seguite da Atletico Madrid, Inter e Milan. Le tre rimanenti sono rimaste legate al piano originale e per questo motivo la Uefa ha deciso di aprire un fascicolo su eventuali sanzioni a loro carico, ma sul caso si attende anche il verdetto da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, dopo un primo pronunciamento da parte del Tribunale di Madrid che lo scorso 20 aprile ha emesso la sentenza in cui ordinava a Fifa e Uefa «di astenersi dall'intraprendere ogni azione che possa pregiudicare l'iniziativa» della Superlega.In sostanza, è ciò che la Uefa ha fatto, almeno per il momento.

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La Uefa sospende la procedura

Ogni giudizio sui tre club rimasti nel mirino è infatti sospeso, come annunciato dalla stessa federazione europea nel pomeriggio di ieri: «A seguito dell'avvio dei procedimenti disciplinari contro Fc Barcelona, Juventus Fc e Real Madrid CF per una potenziale violazione delle normative Uefa in riferimento al progetto della cosiddetta Superlega, l'Organo di Appello della Uefa ha deciso di sospendere i procedimenti fino a ulteriore avviso». Il procedimento è stato avviato lo scorso 25 maggio, «a seguito di un'indagine condotta dagli ispettori della Commissione Etica e Disciplinare della Uefa», indagine annunciata il 12 maggio con la nomina degli ispettori incaricati di valutare quanto fatto dalle tre società che ancora non hanno formalmente fatto dietrofront rispetto al progetto della Superlega.Sul caso resta pendente il ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha reso noto di aver ricevuto la citazione a giudizio di Uefa e Fifa per possibile violazione delle norme anti-concorrenza dell'Unione Europea, a seguito del rinvio pregiudiziale del Tribunale di Madrid. La sentenza della corte madrilena dello scorso 20 aprile «ha ordinato a Fifa e Uefa di astenersi dall'intraprendere ogni azione che possa pregiudicare l'iniziativa in pendenza del procedimento».

Le sanzioni per i nove club ritirati

Però, nel frattempo, il braccio di ferro si è risolto con gli altri nove club. La Uefa ha siglato con loro una Club Commitment Declaration, che prevede la creazione di un fondo da 15 milioni destinato al calcio giovanile e di base, la trattenuta del 5% dei premi di partecipazione alle competizioni Uefa, una multa da 100 milioni di euro per i club che proveranno a giocare in una competizione non autorizzata e da 50 milioni per qualsiasi altra violazione dell’accordo.Quest’ultima è una strada simile a quella intrapresa dalle sei società inglesi (Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham) con la Premier League, che ha annunciato in un comunicato congiunto con la Football Association di aver raggiunto un compromesso con i club fondatori del progetto Superlega: «I sei club coinvolti nelle proposte per formare una Superlega europea hanno riconosciuto nuovamente le loro azioni sono state un errore e hanno riconfermato il loro impegno per la Premier League e il futuro del calcio inglese. Si sono sinceramente scusati con i loro tifosi, gli altri club, la Premier League e la FA. Come gesto di buona volontà, i club hanno concordato collettivamente di dare un contributo di 22 milioni di sterline (25,5 milioni di euro complessivi) che serviranno per il bene del calcio, inclusi nuovi investimenti a sostegno dei tifosi, del calcio di base e dei progetti comunitari. Inoltre, i club hanno concordato di sostenere modifiche regolamentari cosicché eventuali azioni simili in futuro portino a una detrazione di 30 punti. Ognuno dei sei club, in tale caso, sarebbe inoltre soggetto ad una multa aggiuntiva di 25 milioni di sterline (circa 29 milioni di euro). La Premier League e la FA hanno lavorato a stretto contatto durante questo processo e questo accordo porta entrambe le indagini in merito alla conclusione».

Niente permessi di lavoro

Ai giocatori e ai dirigenti stranieri dei club di Premier League che prenderanno parte a eventuali competizioni separatiste verranno revocati i permessi di lavoro in base alle nuove regole della Football Association. A svelare questo ulteriore dettaglio è The Times, che ha spiegato che il Ministero degli Interni ha acconsentito alla modifica delle regole da parte della Federcalcio inglese alla luce del tentativo di formare la Superlega ad aprile, in modo che loorganizzazione possa ritirare il Governing Body Endorsement (GBE) necessario per i permessi di lavoro. La mossa si inserisce nei piani del massimo campionato inglese per prevenire nuovi tornei di questo tipo in futuro. Nello specifico, la decisione legata al permesso di lavoro è stata rivelata in una lettera della Premier League ai club.«In aggiunta e alla luce delle questioni derivanti dalla proposta di una Superlega europea, la FA ha ulteriormente rivisto alcuni dei criteri per il GBE e il ruolo della FA nell'approvare i club come sponsor per i giocatori stranieri che richiedono un visto per lavorare nel Regno Unito. La FA ha discusso con il Ministero degli Interni che ha ritenuto opportuno modificare i criteri GBE esistenti per chiarire che i giocatori e/o il personale che ottengono un GBE possono partecipare solo a partite e competizioni che si svolgono secondo le normative calcistiche esistenti, o con il consenso della FA».

«La FA propone quindi che i criteri GBE per i giocatori e il personale (non giocatori) siano modificati per specificare la categoria di partite coperte dallo stesso e, nel caso in cui un individuo partecipi a una partita che non rientra nelle categorie specificate, la questione può essere rinviata al Ministero degli Interni che potrebbe rivedere il permesso di lavoro dell'individuo, o lo stato del club in qualità di sponsor. La Federazione intende inoltre modificare le sue attuali lettere di approvazione ai club per riflettere questo chiarimento della politica ed evidenziare che la Federazione può scegliere di ritirare la sua approvazione di un club in qualità di sponsor in caso di problemi», conclude la nota.

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