Superlega: Uefa contro Juve, Real e Barcellona, ma intanto nasce la “Super Coppa Italia”
Juve, Real e Barcellona dopo l’apertura del procedimento disciplinare denunciano il monopolio Uefa, mentre la riforma della Coppa nazionale esclude i Dilettanti e ammette solo 4 club di Serie C
di Marco Bellinazzo
3' di lettura
Nel giorno in cui lo scontro sulla Superlega tra Juventus, Real e Barcellona e la Uefa si riaccende con toni molto aspri, la Lega di Serie A vara la nuova formula della Coppa Italia, un pò corretta rispetto alla prima versione della riforma per lasciare almeno 4 squadre di Lega Pro in campo. Escluse le squadre di Serie D. Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti parla di “riforma elitaria”.
Questione Superlega
Dopo la notizia dell’apertura ufficiale di un procedimento disciplinare da parte della Uefa i tre club che ancora fanno parte formalmente del progetto hanno diffuso una nota in cui «esprimono il proprio rifiuto nei confronti dell’insistente coercizione, esercitata da Uefa nei confronti di tre delle più importanti istituzioni della storia del calcio. Questo comportamento preoccupante costituisce una palese violazione della decisione. L’apertura dei procedimenti disciplinari è incomprensibile e rappresenta un attacco diretto alle norme della legge che i, cittadini dell'Unione Europea, hanno democraticamente stabilito, e costituisce una mancanza di rispetto nei confronti delle stesse autorità delle corti di giustizia».
Corte di Giustizia Ue e monopolio Uefa
Le tre società ricordano che «sin dall'inizio, la Super League è stata promossa con lo scopo di migliorare la situazione del calcio europeo, attraverso un costante dialogo con la Uefa e con l’obiettivo di incrementare l’interesse dello sport, offrendo ai fans il miglior spettacolo possibile. Questo obiettivo deve essere raggiunto in un contesto di sostenibilità e solidarietà, in particolare nella precaria situazione economica che sta attualmente colpendo tantissimi club europei. Invece di esplorare strade per modernizzare il calcio attraverso un dialogo aperto, la Uefa pretende che si ritirino i procedimenti legali in corso che mettono in discussione il suo monopolio sul calcio europeo. Barcellona, Juventus e Real Madrid, club con oltre un secolo di storia, non accetteranno nessun tipo di coercizione o di intollerabile pressione, e rimangono fermi nella propria volontà di discutere, in modo rispettoso e attraverso il dialogo, le soluzioni urgenti di cui il calcio ha bisogno in questo momento. O si riforma il calcio o si rischia di assistere al suo declino».
Super Coppa Italia
Il Consiglio della Lega Serie A ha approvato intanto all’unanimità la nuova formula della Coppa Italia che prenderà il via dalla prossima stagione. La rivoluzione sarà solo parziale: il nuovo format vedrà infatti la partecipazione di formazioni di Serie A (20 club), Serie B (20 club) e anche Lega Pro (4 club). Il torneo prevede un tabellone di tipo tennistico composto da 40 squadre: 36 inserite direttamente e 4 provenienti da un turno preliminare che coinvolgerà 8 formazioni. Tutti i 6 turni della manifestazione si svolgeranno in gara unica ad eccezione delle semifinali.«La nuova formula ci soddisfa pienamente, abbiamo ridotto la con-centrazione di partite per i calciatori, aumentato la competitività fin dai primi turni e garantito la partecipazione delle 3 leghe professio-nistiche includendo le migliori formazioni di Lega Pro» ha commentato il Presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino. «La decisione della Lega Serie A va nella direzione di una partecipazione di tutte le leghe professionistiche a una competizione che rappresenta la storia del calcio del nostro Paese» sottolinea il presidente della Lega Serie B Mauro Balata. «Un accordo positivo che riapre, da subito, alla Serie C e mantiene aperta la porta per il futuro ad un progetto di riforma. Ragionare a sistema è la via maestra per le riforme del calcio italiano» ha dichiarato il Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli.
Fuori i Dilettanti
«Sono settimane che assistiamo alle più diverse prese di posizione contro una visione elitaria del calcio ma proprio in questo frangente viene partorita una riforma che riduce al minimo la partecipazione dei club di Lega Pro ma soprattutto nega l’accesso al trofeo nazionale a quelli della Serie D. Non mi sembra un ragionamento in ottica di sistema se questa è la considerazione riservata al calcio dilettantistico». Sono le parole del presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, riguardo alla nuova formula della Coppa Italia varata oggi dal Consiglio della Lega Serie A che esclude definitivamente dalla partecipazione i club della Serie D.
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