Verso il ritorno sui banchi

Supplenti, classi pollaio e app green pass: i nodi della ripresa della scuola

Il conto alla rovescia è iniziato: il 1 settembre inizieranno gli esami di riparazione, e scatterà per il personale l’obbligo del certificato verde

di Andrea Carli

Scuola, ritorno in classe fra green pass, mascherine e finestre aperte

4' di lettura

Un conto alla rovescia, quello in vista della ripresa dell’anno scolastico in presenza, denso di incognite e nodi ancora da sciogliere. Supplenti, classi pollaio dove garantire un adeguato distanziamento tra gli studenti (e potrebbe essere un’operazione non facile) e una app per verificare il green pass dei docenti che è ancora in fase di “messa a punto”, a meno di 48 ore dall’avvio del nuovo anno scolastico con gli esami di riparazione, dell’entrata in vigore dell’obbligo di certificazione per il personale (insegnanti, Ata e dirigenti) e a una manciata di giorni dal ritorno dei ragazzi sui banchi (dovrebbe essere operativa per l’inizio delle lezioni). Sono alcuni dei nodi che si delineano in vista della ripresa a settembre della scuola. Tre incognite che non esauriscono la gamma delle potenziali sfide che tutto il sistema - dai docenti agli studenti - dovranno affrontare nella fase di ripartenza, ma che probabilmente delineano la necessità di una riflessione in tempi particolarmente stretti.

Oltre 138mila personale scolastico senza certificato: la copertura dei supplenti

Il primo nodo che avrà ripercussioni sulla ripartenza delle lezioni è quello dei supplenti. Secondo l'ultimo report settimanale pubblicato dalla Struttura Commissariale, nell'ultima settimana la percentuale di persone nell’ambito del personale scolastico che ha ricevuto la prima somministrazione di vaccino o dose unica ha raggiunto quota 90,45%. Le persone che non hanno ancora ricevuto la prima dose (o la dose unica) sono oltre 138mila (138.435, il 9,55%). In quest’ultima categoria rientrano sia i veri e propri “no vax”, che non sono disposti a vaccinarsi, sia coloro che si sono ridotti all’ultimo e potrebbero ottenere la certificazione verde non in tempo per il 1 settembre. In mancanza del green pass, il personale non sarà ammesso in servizio, non potrà svolgere le funzioni proprie del profilo professionale, né permanere a scuola e sarà considerato assente ingiustificato; a decorrere poi dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro verrà sospeso e non sarà dovuta la retribuzione, né altro compenso o emolumento. A partire dal primo giorno, invece, e per ogni giorno di mancata esibizione del green pass, dallo stipendio viene sottratta la singola giornata, in quanto assenza non giustificata. I dirigenti scolastici temono una ondata di congedi, permessi, certificati di malattia in vista di settembre, che potrebbero creare disservizi nel momento in cui gli studenti torneranno tra i banchi. Se questo dovesse essere lo scenario, è probabile che in vista del rush finale i presidi siano costretti a trovare dei supplenti che sostituiscano i docenti ancora privi del certificato (e questi supplenti devono a loro volta disporre del green pass). Un corto circuito che potrebbe determinare disservizi il 13 settembre, quando otto milioni di studenti dai sei ai 19 anni - primaria, medie e superiori - rientreranno in classe, in presenza. Bisognerà garantire il diritto allo studio degli alunni (anche a infanzia e primaria dove va coperto pure il primo giorno di assenza del titolare).

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Giannelli (presidi): «Con procedura Green pass supplenze per un giorno, inattuabile»

I presidi hanno lanciato l’allarme. «Il meccanismo di sostituzione del docente che non potrà entrare a scuola se sprovvisto di Green Pass valido è difficoltoso da mettere in atto - ha messo in evidenza Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi -. È impensabile che un supplente accetti una chiamata di sostituzione senza avere indicazioni certe sul termine di durata del contratto. L’incarico potrebbe infatti durare un solo giorno, dal momento che il titolare potrebbe presentare green pass valido il giorno successivo. Lo stesso dicasi per la sospensione al quinto giorno. Se il docente sospeso si presenta il giorno dopo la sospensione con una certificazione valida, può rientrare in servizio».

La sfida delle classi pollaio

La variabile dei metri quadri a disposizione di allievi e insegnanti è determinante. Se non adeguata, rischia di determinare una ripresa dei contagi, che potrebbe a sua volta comportare un ritorno alla dad.Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha spiegato che le classi sovraffollate (le cosiddette “classi pollaio”) rappresentano il 2,9%, e si trovano soprattutto negli istituti tecnici delle grandi città; un dato su cui intervenire, ha subito aggiunto, ma più basso di quello, quasi il 15%, di classi della primaria che hanno meno di 15 studenti. Anche questo è un tema serio: rappresenta infatti un «forte problema di tenuta demografica», ha aggiunto Bianchi. Attraverso un tris di interventi, il Governo ha messo sul piatto 50 milioni di fondi Pon per le scuole statali e paritarie, 22 milioni del decreto Sostegni Bis per le sole istituzioni pubbliche che hanno più di 5 classi con più di 26 (se primarie o medie) o 27 ragazzi e ragazze (nelle superiori), 70 da devolvere a comuni e province per affitti e noleggi di spazi aggiuntivi. E dove non arriveranno i fondi arriverà l'allentamento delle regole sul distanziamento deciso dal Cts e normato dal Dl sul green pass. Dove non ci sarà il metro infatti basterà non togliere la mascherina.

App per il controllo del Green pass ancora non operativa

C’è poi un’altra questione: chi e come verificare che il personale scolastico sia munito di green pass? Il ministero dell’Istruzione, quello della Salute e il Garante della privacy stanno lavorando a una “super App” che consentirebbe il controllo collettivo in segreteria di tutti i Green pass al mattino, prima che inizino le lezioni, per sapere chi può entrare e chi no quel giorno. L’applicazione dovrebbe essere operativa per l’inizio delle lezioni. Si tratta di una piattaforma informatica per supportare le scuole nei controlli (viaggerà sul sistema interno Sidi). Nella piattaforma dovrebbero comparire solo i colori verde (che significa green pass attivo) e rosso (green pass non attivo), così da facilitare il compito del personale della segreteria.I presidi prevedono che nei giorni precedenti all’entrata in funzione della piattaforma si ricorrerà al controllo manuale, in particolare in occasione degli esami di recupero, mentre molti collegi docenti si riuniranno a distanza.

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