Svolta green nelle relazioni tra Eni e Adnoc
L’alleanza sulla transizione energetica tra il gruppo italiano e il colosso emiratino è stata al centro del convegno estero del Festival dell’economia
di Laura La Posta
2' di lettura
Non solo petrolio. Eni e Adnoc (Abu Dhabi national oil company) esploreranno opportunità di collaborazione negli ambiti di maggiore interesse della transizione energetica: energie rinnovabili, idrogeno blu e verde, cattura e stoccaggio di CO2 (Ccs), efficienza energetica.
I due colossi dell’energia lavoreranno anche per ridurre il flaring di routine e per impegnarsi insieme nel Global Methane Pledge, l’iniziativa per sostenere la sicurezza energetica globale e traguardare una transizione energetica equa. Sono questi gli ambiti che riguardano l’accordo firmato di recente dai vertici dei due gruppi, alla presenza della premier Giorgia Meloni (in visita ad Abu Dhabi a inizio marzo) e dello Sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, presidente degli Emirati arabi. Un accordo che arriva in vista della CoP28 di Dubai.
Questa intesa ha fatto da sfondo al dialogo tra le due società, al convegno organizzato ad Abu Dhabi dal Sole 24 Ore e dall’ambasciata d’Italia guidata da Lorenzo Fanara, nel quadro degli eventi esteri del Festival dell’economia di Trento. A rappresentare Eni c’era Marco Piredda (Head of international affairs analysis and business support), mentre per Adnoc era presente la Senior vice presidentNew energies and Ccus, Hanan Balalaa.
Non sono trapelati dettagli sull’accordo, ma è emersa la sincera intenzione di collaborare al di fuori dell’ambito estrattivo. «Eni e Adnoc, grazie alla partnership strategica sviluppata negli anni, collaboreranno per la decarbonizzazione del settore energetico e per una transizione equa, promuovendo la cultura della sostenibilità nell’industria dell’energia - ha confermato Piredda -. L’abbattimento delle emissioni legate al settore energetico è una componente chiave dello sforzo globale per contrastare il cambiamento climatico ed Eni è impegnata a raggiungere la zero net carbon footprint entro il 2030 per le emissioni connesse alle attività upstream per poi diventare net-zero entro il 2050».
Eni è presente ad Abu Dhabi dal 2018 e in pochi anni ha già costruito un significativo portafoglio di progetti negli Emirati arabi, oltre ad essere entrata nel 2019 nel capitale di Adnoc Refining con una quota del 20%: un’operazione da ben 3,3 miliardi di dollari.
Anche Adnoc sta lavorando per decarbonizzare l’energia prodotta. «Nell’ambito della strategia Net Zero by 2050 ambition, investiremo 15 miliardi di dollari per progetti di decarbonizzazione, inclusi Ccs, idrogeno, rinnovabili - ha spiegato Hanan Balalaa -. Punteremo molto sulla Ccs fino ad arrivare a catturare e stoccare 5 milioni di tonnellate all’anno di CO2 entro il 2030 e diventare un hub mondiale di competenze sul settore. Lavoreremo sempre di più con partner internazionale per realizzare questi importanti progetti».
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