Synlab, 8 milioni per un centro medico alla Manifattura Tabacchi di Firenze
Synlab, multinazionale della diagnostica medica e analisi di laboratorio quotata a Francoforte, accelera in Italia e investe nel primo grande centro medico greenfield alla Manifattura Tabacchi di Firenze
di Silvia Pieraccini
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Synlab, multinazionale della diagnostica medica e analisi di laboratorio quotata a Francoforte, accelera in Italia e investe nel primo grande centro medico greenfield alla Manifattura Tabacchi di Firenze, l’ex-area industriale vicina al parco delle Cascine oggetto di una grande riqualificazione guidata da Cdp e dal fondo Aermont Capital.
La prima pietra della palazzina Synlab, 4.000 metri quadrati su quattro piani, sarà posata il prossimo 27 giugno alla presenza delle istituzioni e dei vertici del gruppo, che ha stipulato un contratto d’affitto con la società di gestione della Manifattura.
L’investimento di Synlab in attrezzature, impianti e arredi è di otto milioni di euro. Il centro medico, che avrà un’area dedicata alla salute e alla prevenzione della donna, sarà pronto nel 2025 e a regime vi lavoreranno 80-100 persone, più 200 collaboratori tra medici e professionisti sanitari. «Vogliamo portare in Toscana l’esperienza virtuosa che abbiamo accumulato in altre regioni, anche col servizio sanitario nazionale» spiega Andrea Buratti, ceo di Synlab Italia.
Nel Belpaese il gruppo è presente con 380 centri diagnostici e punti prelievo (in gran parte di proprietà), per un fatturato 2022 di 400 milioni di euro col 16% di margine operativo lordo (ebitda), 2mila dipendenti e 1.800 collaboratori sanitari. Il fatturato è realizzato per un terzo in virtù di convenzioni col servizio sanitario nazionale, per un terzo con l’attività di mercato e per il restante terzo svolgendo esami e analisi di laboratorio altri soggetti.
Negli ultimi anni Synlab è cresciuto in Italia attraverso acquisizioni, da ultimo quella del Gruppo Igea di Napoli, un centro diagnostico ad alta specializzazione che era stato commissariato. L’operazione, conclusa nel maggio scorso, ha permesso di salvare 70 posti di lavoro. «Siamo convinti che gli operatori privati – conclude Buratti - possano contribuire al miglioramento dei servizi sanitari offrendo flessibilità e investimenti che il pubblico spesso non può fare».
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