Tad Smith (ceo Sotheby’s): cauto ottimismo per le aste di fine anno
di Maria Adelaide Marchesoni
3' di lettura
Terzo trimestre senza grandi sorprese per Sotheby's (NYSE:BID). L'effetto stagionale ha determinato una perdita netta di 27,8 milioni di dollari (0,55 dollari per azione) in peggioramento del 19% rispetto all'analogo periodo del 2017. Il terzo trimestre di per sé poco significativo, in quanto genera solo il 9% del volume d'asta, offre tuttavia visibilità sulle attese del quarto trimestre, solitamente il più importante, che nella gestione 2017 ha generato il 65% degli utili annuali. Per il quarto trimestre 2018 Tad Smith, ceo della casa d'aste quotata a Wall Street, nel corso della conference call, si è dimostrato cautamente ottimista sui risultati delle vendite in programma a New York.
Le aste di Impressionist & Modern Art (12 e 13 novembre) presentano un controvalore stimato minimo pari a circa 320 milioni di dollari in crescita del 25% rispetto all'anno scorso. Per le aste di Contemporaneo (14 e 15 novembre) il controvalore minimo è pari a 323 milioni di dollari leggermente inferiore a quello del novembre 2017. In asta saranno presenti lavori di Gerhard Richter, Georgia O'Keeffe, Christopher Wool, David Hockney, e quattro tele di Jean-Michel Basquiat.
Inoltre la casa d'aste americana ha in programma alcune private sale, area di business che ha registrato interessanti risultati, sia di arte Impressionista & Moderna sia Contemporanea per un ammontare di circa 250 milioni di dollari e saranno offerte privatamente opere di Joan Mitchell, Alexander Calder, Georges Braque e Marc Chagall.
Il ceo ha dato qualche anticipazione sulle attese 2019, anche se le aste di novembre saranno un test importante per il mercato dell'arte e forniranno una maggior visibilità per le previsioni. Tuttavia Smith ha espresso qualche perplessità in relazione alle incertezze che derivano dall'attuale situazione politica e economica. “C'è preoccupazione per il rallentamento della crescita economica in Cina e per il fatto che anche un “leggero” rialzo dei tassi di interesse potrebbe esercitare pressioni sui mercati emergenti. Non direi che siamo ribassisti, tutt'altro – ha detto Smith –, ma all'inizio del 2018, il vento soffiava più deciso ora quel vento è modesto”
Tornando ai risultati nei nove mesi il volume d'affari consolidato - che considera le aste, le vendite private e il magazzino – è aumentato del 20% superando i 4 miliardi di dollari. In deciso sviluppo le private sale che segnano un incremento del 49% a 675 milioni di dollari.
Questi volumi d'affari hanno generato ricavi da commissioni per 661 milioni di dollari, in calo dell'8% rispetto a un anno prima per effetto delle minori vendite del magazzino (62,8 milioni di dollari rispetto a 172,8 milioni di dollari di un anno prima). Migliora il risultato operativo che si attesta a 60 milioni di dollari (59 milioni di dollari nel 2017) e configura una marginalità del 10% in miglioramento dall'8% dell'analogo periodo del 2017. I nove mesi si sono chiusi con un utile netto di 22,9 milioni di dollari (0,43 dollari per azione) in calo del 46% rispetto al periodo precedente.
In Borsa. Dall'inizio dell'anno il titolo ha iniziato una corsa al ribasso e rispetto ai valori attuali (5/11 39,93 dollari) ha perso il 26% circa. I recenti livelli delle quotazioni collocano le azioni della casa d'aste americana a -32% dal massimo delle ultime 52 settimane e chiudono sui minimi dell'anno.
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