Taiwan, un jet e 3 navi militari cinesi intorno all’isola. Allarme di Fmi
Un jet e tre navi militari cinesi nelle acque intorno all’isola nelle ultime 24 ore, nel giorno in cui la presidente Tsai Ing-wen ha incontrato a Los Angeles lo speaker della Camera americana Kevin McCarthy
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Il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito in una nota di aver rilevato un jet e tre navi militari cinesi nelle acque intorno all’isola nelle ultime 24 ore, nel giorno in cui la presidente Tsai Ing-wen ha incontrato a Los Angeles lo speaker della Camera americana Kevin McCarthy. Lo stesso ministero, nella tarda serata di ieri, ha detto che la portaerei cinese Shandong ha attraversato il Canale di Bashi e le acque a sudest di Taiwan, dimostrando - secondo i media di Pechino - di essere «completamente pronta per le operazioni in mare aperto e per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Cina».
Le forze armate taiwanesi, ha assicurato il ministero della Difesa nella sua nota, «hanno monitorato la situazione e incaricato aeronautica, marina e i sistemi missilistici terrestri di rispondere a queste attività».
La Cina minaccia risposte
La Cina, dopo l’incontro Tsai-McCarthy, ha minacciato una risposta «risoluta» contro «gli atti di collusione gravemente sbagliati tra Stati Uniti e Taiwan», assicurando l’adozione di misure «per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale». Secondo Pechino, la questione di Taiwan è la «prima linea rossa invalicabile» nelle relazioni sino-americane.
Il Mainland Affairs Council di Taipei, il massimo organo decisionale dell’isola sui rapporti con la Cina, ha accusato Pechino di «ostruire» il commercio e «intensificare le tensioni» nello Stretto di Taiwan con ispezioni in loco su navi mercantili e passeggeri, in base al rafforzamento dei pattugliamenti nelle acque che separano le due parti senza fornire ulteriori dettagli. «Si tratta di una chiara violazione dell’accordo di navigazione nello Stretto e della pratica marittima che avrà un grave impatto negativo sul normale traffico tra le due sponde», ha affermato il Council in una nota.
McCarthy, quanto all’incontro con la presidente taiwanese, ha rassicurato Tsai che i legami con gli Usa sono forti, sottolineando l’importanza delle relazioni bilaterali per la libertà economica, la pace e la stabilità nella regione. Nessuno dei due leader ha menzionato la Cina nelle osservazioni pubbliche congiunte, anche se i colloqui di Los Angeles hanno rappresentato una nuova sfida nelle già tese relazioni tra Washington e Pechino.
L’allarme di Fmi
Il Fondo Monetario Internazionale, intato, in un rapporto dichiara che le tensioni globali potrebbero interrompere gli investimenti all’estero e alla fine portare a una perdita a lungo termine del 2% del prodotto interno lordo mondiale. Le aziende e i responsabili politici di tutto il mondo stanno esplorando modi per rendere le loro catene di approvvigionamento più resistenti, «spostando la produzione in patria o in paesi fidati», ha avvertito Fmi nel suo rapporto, aggiungendo che ciò porterà alla frammentazione degli investimenti diretti esteri. L’ente ha sottolineato le recenti proposte di legge adottate sullo sfondo delle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina, come il Chips and Science Act di Washington. Il Giappone ha recentemente imposto restrizioni su 23 tipi di apparecchiature per la produzione di semiconduttori, unendosi agli sforzi degli Stati Uniti per limitare la capacità della Cina di produrre chip avanzati.
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