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Taiwan «rispetta» lo stop Usa alla visita dell’ambasciatrice Onu - Pechino esulta

L’annullamento del viaggio di tre giorni di Kelly Craft lascia Taipei a bocca asciutta mentre le autorità cinesi tirano un respiro di sollievo

di Rita Fatiguso

2' di lettura

Taiwan ha espresso «comprensione e rispetto» per la cancellazione della visita dell'ambasciatrice Usa all'Onu, Kelly Craft, nel bel mezzo delle minacce della Cina.
Il ministero degli Esteri di Taipei «ha espresso la sua comprensione e il suo rispetto per la decisione del Dipartimento di Stato», rammaricandosi che «l'ambasciatrice Usa all'Onu Kelly Craft non possa guidare una delegazione a Taiwan dal 13 al 15 gennaio».
In una nota, il ministero ha accolto con favore l'idea che Kelly Craft possa andare in futuro a Taipei «al momento opportuno».

Il viaggio di tre giorni

In queste ore molti ambasciatori dell’amministrazione uscente americana stanno tornando a casa. Ma il caso di Taiwan è particolare. La Cina vede Taiwan, autogovernata democraticamente, come una provincia ribelle da riunificare al resto del Paese anche con la forza, se necessario. Gli Usa dal 1979 hanno accettato questa politica cosiddetta One Cina.

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Cambio di marcia

Ma la decisione dei giorni scorsi di Mike Pompeo, il segretario di Stato, di eliminare il divieto allo scambio di funzionari di Usa e Taiwan con una retromarcia storica, aveva eliminato ogni impedimento alla visita di Kelly Craft.

Adesso il tour è stato cancellato, insieme a tutte le altre visite diplomatiche pianificate dal Dipartimento di Stato americano, per la necessità di garantire la transizione «sicura e ordinata» con l'amministrazione di Joe Biden, la cerimonia del presidente eletto in programma il 20 gennaio. Tantopiù questo vale per il caso Taiwan.

Craft avrebbe dovuto vedere la presidente taiwanese Tsai Ing-wen e tra i vari impegni figurava anche un discorso «sugli straordinari contributi di Taiwan alla comunità globale e sull'importanza della partecipazione significativa e ampliata di Taiwan alle organizzazioni internazionali».

Arrivo storico

La sua visita sarebbe stata la prima di un ambasciatore Usa a Taiwan dal 1979, quando Washington cambiò il riconoscimento diplomatico della “Cina” da Taipei a Pechino.

La scorsa settimana, la missione cinese all'Onu aveva anche rilasciato una dichiarazione avvertendo Washington che «pagherà un prezzo pesante» se la visita di Craft a Taiwan fosse andata avanti, affermando di essere «fermamente contraria» e invitando gli Stati Uniti a «fermare la sua folle provocazione».

Hu Xijin, direttore del Global Times, ha twittato lunedì che il segretario di Stato Mike Pompeo non dovrebbe «mordere più di quanto possa masticare» sul “caso Taiwan”. «Pechino - ha detto - sa che sta bluffando ed è pronta a contrattaccare le sue massime provocazioni in ogni momento».

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