Tajani rilancia: puntiamo al 20%. Ronzulli sul palco mostra una pesca e apre alla tregua interna
Chiusa la ’tre giorni’ di Paestum, iniziata con il B day in memoria del Cavaliere
I punti chiave
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«Sono convinto che tra uno, due anni, arriveremo al 20 per cento, soltanto perché abbiamo delle buone idee». Antonio Tajani chiude la ’tre giorni’ di Paestum, iniziata con il B day in memoria del Cav, tra il ricordo dei tempi d’oro e fuochi di artificio. L’eredità lasciata dal fondatore di Fi è pesante, incombono le europee con dietro l’angolo il rischio di flop, e il segretario prova ad alzare l’asticella, indicando un obiettivo a doppia cifra, che appare molto ambizioso.
Pugno di ferro contro i morosi
Il ’nuovo corso di Antonio’, come lo chiamano i suoi fedelissimi, inizia ufficialmente oggi con il via libera del Consiglio nazionale al pugno di ferro contro i ’morosi’ (chi non paga la quota di 900 euro al mese decade dagli incarichi di partito), la blindatura del simbolo con dentro il nome Berlusconi e l’allargamento della segreteria a 4, compreso il vicario (il più votato), «maggiori poteri» ai congressi provinciali chiamati per la prima volta a eleggere anche i delegati nazionali e la proposta del Ponte di Messina intitolato al Cavaliere, opera simbolo per il rilancio del Sud.
Al via la fase congressuale
Tajani di fatto apre la fase congressuale, che per ora lo vede unico candidato, assicura di voler «costruire sul marmo» il suo «progetto politico», fatto «non di slogan», ma di «proposte concrete» e se la prende più volte con la stampa: nel mirino quei restroscena che dipingono un «partito in dissoluzione», in ambasce per il suo futuro: «Certi giornali dovrebbero occuparsi più della loro dissoluzione nelle edicole, perché ci sono qui più militanti di quante copie si vendono... Siamo molto più vivi di quanto dicono...». Il ministro degli Esteri e vicepremier fa sentire la sua voce in platea, serra i ranghi, cerca di rassicurare chi si sente orfano di Berlusconi, invita a stare uniti, lanciando così un messaggio alle correnti interne in vista delle europee, perché sa benissimo che quella siglata all’hotel Ariston, sede della kermesse forzista, non è una vera e propria pace, ma una tregua (per tanti armata).
Ronzulli mostra una pesca sul palco: «sinistra senza idee»
Prima di lui sul palco è salita Licia Ronzulli che fino ad ora ha tenuto un low profile. La capogruppo al Senato (considerata la capofila dell’area in competizione con quella, prevalente, dei tajaniani, che fanno asse con i fedelissimi di Marta Fascina), mostra una pesca con riferimento allo spot della Esselunga che ha creato diverse polemiche nei giorni scorsi. E ha commentato: «Da giorni la sinistra si accanisce su una pesca e su un riuscitissimo spot pubblicitario, peraltro facendo dei parallelismi improbabili con il governo dimostrando di non avere ricette credibili per gli italiani. Sono talmente ubriachi di ideologia da aver scambiato l’inclusione con l’imposizione di un solo modello di famiglia e di società, ma noi siamo per i diritti sì ma anche per i doveri, perché un mondo di soli diritti sarebbe ingovernabile».
Apertura a Tajani: «Ci ha dato obiettivo, non possiamo deluderlo»
Poi l’apertura di credito a Tajani. «Mi fido di Antonio, guarda al nostro futuro. Ci ha dato un obiettivo, quello della doppia cifra e noi non possiamo deluderlo. Il presidente Berlusconi ha dato a tutti noi un grande insegnamento, quello di non fermarsi mai. Abbiamo il dovere di raccogliere questo testimone e io vi assicuro che non tradirò mai la sua fiducia». E la proposta di allungare di un mese il tesseramento per consentire ancora l’iscrizione a chi vuole, «senza che questa scelta abbia effetti sui tempi che ci siamo dati per la realizzazione del Congresso nazionale». Una proroga che suona come un invito a fare un Congresso vero, aperto a tutte le diverse sensibilità, venendo incontro alle richieste di Tajani. Una mossa, inoltre, per tenere aperta la vera partita, quella sui congressi provinciali, dove si farà la conta per l’elezione dei delegati che voteranno alle assise nazionali.
Iscritti triplicati
La proposta arriva dopo l’annuncio del responsabile nazionale delle tessere, Tullio Ferrante, il deputato più vicino alla compagna del Cav: «Siamo un partito vivo e vitale, gli iscritti sono triplicati. Siamo passati dai 6mila del 2022 ai quasi 18mila del 2023...». Il discorso di Tajani dura quasi un’ora, tutto a braccio. La chiusa è una rivendicazione dell’orgoglio azzurro nel nome di Berlusconi: «Non siamo preoccupati del nostro destino, ma di quello di 60 milioni di italiani. Vogliamo costruire il loro destino con una guida politica seria e un’azione di governo determinata che risolva i loro problemi: è quello che aveva fatto il nostro leader Berlusconi. Noi possiamo vincere le elezioni, l’Italia ha fiducia in noi, non possiamo deluderla»
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