ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa kermesse di Paestum

Tajani: «Forza Italia partito del futuro, così celebriamo Berlusconi»

Antonio Tajani a Paestum. «Vogliamo costruire la grande casa dei moderati, il centro della politica italiana». Decisiva la differenza con la Lega in Europa: «Siamo gli unici a fare parte del Ppe»

di B.F.

Sguardo al futuro. Il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani all’apertura a Paestum del Berlusconi day (Imagoeconomica)

3' di lettura

La data non è casuale. Il 29 settembre Silvio Berlusconi avrebbe compiuto 87 anni. La scelta di far coincidere l’avvio della tre giorni di Forza Italia a Paestum con il Berlusconi day fotografa la volontà di mantenere vivo il rapporto con il pensiero del leader scomparso tre mesi fa ma allo stesso tempo l’esigenza di guardare avanti rilanciando il partito.

L’obiettivo è ambizioso: «Vogliamo costruire la grande casa dei moderati, il centro della politica italiana» dice Antonio Tajani aprendo la convention «Una grande storia, un futuro di libertà». E per riuscirci - spiega il ministro degli Esteri qui nella veste di segretario di Forza Italia - non bisogna avere lo sguardo rivolto al passato ma «guardare avanti» proprio «come lui vorrebbe e ci ha insegnato» attuando il pensiero e i valori portati avanti dal ’94 , a partire dalla scelta europeista «che per Berlusconi non significava però dire sempre sì ai Palazzi ».

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Parole che trovano riscontro oggi nella presa di posizione del segretario azzurro sui migranti ma anche sulle critiche mosse alla Bce per l’aumento dei tassi d’interesse. «Se non ci fosse stato Berlusconi forse sarei un ministro degli Esteri meno capace, ore e ore passate con lui ad imparare, a rubare con gli occhi», dice ancora sottolineando che è proprio grazie ala visione del Cavaliere che Forza Italia resta «determinante per la politica italiana».

Alla tre giorni è presente tutto lo stato maggiore azzurro, a partire da ministri e sottosegretari. Non però la famiglia. Un’assenza che qualcuno ha letto come una presa di distanza dal partito che tuttavia viene smentita dalla lettera inviata ieri dai cinque figli dell’ex premier a Paestum: «La nostra famiglia è al vostro fianco».

I figli del fondatore esortano dirigenti e militanti azzurri a proseguire «lungo la linea tracciata» dal padre: «Se fosse lì con voi, se potesse sentire il calore della vostra vicinanza, che peraltro conosceva bene, pensiamo che nostro padre considererebbe questo il regalo più bello per il suo compleanno. Buon lavoro a tutti» è la conclusione che viene letta mentre parallelamente a Milano, nel Palazzo della Regione Lombardia viene inaugurato il Belvedere intitolato a Berlusconi.

«Siamo fieri della nostra storia e delle nostre radici. Non siamo dei nostalgici, parliamo del futuro», arringa Tajani dal palco quando ormai è già sera.«Se lo tolgano di testa, noi non ce ne andiamo, resteremo, cresceremo e lo dimostreremo alle elezioni europee....», è il messaggio che lancia agli avversari ma anche agli alleati.

«Non c’è nessun contrasto con Salvini. Siamo due partiti diversi, abbiamo lo stesso programma di governo ma in Europa abbiamo posizioni completamente diverse», ci tiene a sottolineare rispondendo a Bruno Vespa. Una distanza che il segretario forzista nelle ultime settimane ha rivendicato più volte attaccando l’alleanza tra il leader leghista e Le Pen.

«Forza Italia è l’unico partito italiano a far parte del Ppe», ripete consapevole che, comunque andranno le prossime elezioni europee, qualunque sarà la maggioranza il Ppe ne farà parte. È una carta che Tajani vuole giocarsi al momento giusto. Molto dipende da come arriverà all’appuntamento, dal risultato di Forza Italia.

Di qui la necessità ribadita anche ieri di rilanciare il partito «aprendolo», rendendo davvero «contendibile» la leadership e i ruoli apicali. Il segretario conferma il congresso a febbraio e anche la volontà di una gestione collegiale attraverso l’introduzione per statuto della figura dei vicesegretari che - anticipa -«saranno quattro» e saranno non nominati ma «eletti». C’è anche un’altra modifica dello Statuto azzurro: il nome di Silvio Berlusconi sarà d’ora in poi parte integrante del simbolo di Forza Italia, trait d’union tra passato e futuro.

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