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In fondo a via Orsini, una delle vie principali del quartiere Tamburi di Taranto, svetta imponente la torre del camino E312 dell’ex Ilva, la più alta di tutto il siderurgico. È un pò lo stigma del rione perché riassume tante cose: la sua estrema vicinanza all’acciaieria, l’impatto ambientale della fabbrica, le ripercussioni nella vita dei cittadini a partire dalla salute, il degrado delle polveri minerali, rossastre e nere, accumulate in decenni e ancora oggi presenti, che deturpano le case come le tombe del vicino cimitero San Brunone.
«Gesù Divin Lavoratore aveva 10mila parrocchiani, adesso sono 4.500 perché molti, a partire dalle giovani coppie, sono andati in altri quartieri. Ci sono stati spopolamento e decadenza ambientale uniti ai problemi di un rione difficile da sempre. Ci sono case vuote, cartelli di ‘vendesi' e i prezzi di queste case sono scesi in maniera incredibile, un appartamento di 100 metri quadrati lo vendono a 20mila euro, pochissimo», dice padre Nicola Preziuso, da 44 anni ai Tamburi e sino a poche settimane fa anche parroco.
«La dispersione scolastica é sicuramente aumentata e noi siamo scuola a rischio – afferma Antonietta Iossa, preside da 5 anni dell'istituto comprensivo Giusti-Consiglio con 2 plessi ai Tamburi che hanno 500 alunni –. È aumentata in particolare nel periodo della pandemia, quando non è stato sempre possibile raggiungere i ragazzi in Dad. La pandemia ora è passata, ma sono tanti i ragazzi che, demotivati, abbandonano dopo ripetenze e bocciature. Abbiamo dispersione esplicita e implicita, che si manifesta nella poca motivazione all’interesse per lo studio e la scuola. In questo ambito noi comunque lavoriamo tantissimo con progetti di approfondimento delle competenze, italiano, matematica, inglese, ma anche di educazione alla salute e di teatro, per togliere i ragazzi dalla strada. Abbiamo anche un progetto con l'Università per cercare di redimere il fenomeno e collaboriamo col Terzo Settore oltreché con le famiglie. Siamo anche andati a recuperare a casa i ragazzi che non si presentavano agli esami. E poi ci sono quelli che ti buttano secchi di acqua addosso perché si rifiutano di collaborare o che ti vandalizzano la scuola. Ai Tamburi i ragazzi sono abituati a vivere in strada perché mancano spazi aggregativi gratuiti». Cercano di colmare il vuoto le tre parrocchie (Gesù Divin Lavoratore, San Francesco De Geronimo e Angeli Custodi) «con tante iniziative connesse agli oratori. Tra tornei, campionati e gruppi scout, cerchiamo di fare aggregazione» rammenta padre Nicola.
In tante difficoltà non mancano tuttavia i buoni esempi. A Gesù Divin Lavoratore c'é un ambulatorio medico per i controlli in chiave di prevenzione tumorale visto l'inquinamento dell’ex Ilva. Padre Nicola lo racconta così: «Io sono di quelle parti e diversi medici di San Giovanni Rotondo, amici d'infanzia, un giorno mi hanno detto: voi di Taranto ci avete riempito l’ospedale, ma perché non apri uno studio medico? Rimasi scioccato, andai dal vescovo Santoro e da cinque anni abbiamo uno studio medico in parrocchia che fa spirometria ed ecografia. Facciamo screening ai polmoni per individuare in anticipo microlesioni alla pleura polmonare. Abbiamo fatto 800 visite, il 33% aveva già microlesioni e 5 li abbiamo salvati».
Ai Tamburi, intanto, il Comune porta avanti un piano di riqualificazione urbana. «In totale ci sono 40 milioni – dichiara Mattia Giorno, assessore all’Urbanistica –. Sono partiti due lotti, A e B, per strade, marciapiedi, rotatorie, pubblica illuminazione e parchi. È un accordo di programma tra Comune, Regione e ministeri. Abbiamo in fase di lavori 10 milioni mentre per altri 9 della foresta urbana il cantiere si avvia a ottobre. Gli altri interventi sono il completamento del mercato e la ristrutturazione del campo di calcio ex Azzurri d'Italia, che partono nel 2024, mentre tra fine 2024 e inizio 2025 si comincia col lungomare terrazzato Mar Piccolo. A questi si aggiungono per altri 5 milioni i fondi delle Brt, le linee bus elettriche veloci, con il capolinea della linea blu ai Tamburi. Che sono connessi a Croce e nel punto di cerniera tra i due rioni sorgerà un parcheggio d'interscambio. RFI sta bandendo la gara per il parcheggio e il restyling della stazione. Tamburi è il quartiere di Taranto che riceve il maggior numero di finanziamenti per i lavori – chiarisce l’assessore –. Questo, però, non risolve la questione dirimente: la zona industriale. È sull'ex Ilva che si deve intervenire. E deve farlo il Governo».
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