Green pass al lavoro e tamponi autorizzati: cosa bisogna sapere
Sul fronte tamponi per ottenere il green pass (ogni due giorni se si fa il rapido, ogni tre se si sceglie il molecolare) le farmacie si dicono pronte ad uno sforzo eccezionale per aumentare l’offerta
I punti chiave
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Il conto alla rovescia per l’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro, che scatterà dal 15 ottobre prossimo, è già partito. Ma all’avvicinarsi del D Day crescono anche i timori per l’impatto pratico. La preoccupazione è legata all’alto numero di lavoratori non vaccinati (secondo alcune stime sarebbero 2,5 milioni), che per accedere al posto di lavoro dovranno sottoporsi al tampone, ogni due giorni se fanno il rapido, ogni tre se scelgono il molecolare (nell’ultimo mese la media settimanale dei tamponi processati è stata sempre sotto quota 300mila al giorno)
L’allarme di Zaia in Veneto
I conti li ha fatti il presidente del Veneto Luca Zaia, partendo dalla sua regione: «la stima dei lavoratori non vaccinati - ha detto - è di 300-350mila persone. Una cifra insostenibile visto che attualmente, si fanno 60mila test al giorno. Non c’è dunque la capacità «di controllare tutti i non vaccinati ogni due giorni». E se il Veneto non è in grado di farlo «non ce la faranno nemmeno le altre Regioni». È stato sempre Zaia a indicare una possibile soluzione: consentire di fare i test fai da te, cioè i tamponi nasali, nelle aziende, «con la sorveglianza delle imprese». Il costo resterebbe a carico dei lavoratori, anche se tra gli imprenditori «c’è chi è anche disposto a pagarli di tasca sua». Mentre il leader della Lega Matteo Salvini ha proposto l’allungamento a 72 ore del tempo minimo di validità del certificato verde
In campo le farmacie
Sul fronte tamponi, però le farmacie italiane «sono pronte - ha detto il presidente di Federfarma, Marco Cossolo - ad uno sforzo eccezionale per aumentare l’offerta ed effettuare decine di migliaia di test in più». E sul Green pass il governo non sembra intenzionato a tornare dietro. Alla firma del premier Mario Draghi sono arrivate le linee guida per il controllo e la verifica del green pass nella Pubblica amministrazione: ciascuna amministrazione sarà autonoma ma le verifiche non dovranno determinare ritardi o code all’ingresso e dovranno essere compatibili con la disciplina in materia di privacy. L’accertamento potrà essere giornaliero o a campione o a tappeto, con o senza l’ausilio di sistemi automatici.
I tamponi autorizzati per il green pass
Sono al momento tre i tamponi che consentono di ottenere la certificazione verde Covid-19. Al tampone molecolare e a quello antigenico rapido si è aggiunto il test salivare molecolare (utilizzato anche per il monitoraggio della circolazione del virus SarsCoV2 nelle scuole e in altri contesti limitati). Resta escluso, invece, l'altro test salivare, quello rapido, non raccomandato per l'insufficiente livello di precisione.
Test molecolare: «gold standard»
Il principale e più affidabile strumento diagnostico resta il tampone molecolare naso orofaringeo che consiste in un'indagine capace di rilevare il genoma (RNA) del virus SARS-Cov -2 nel campione biologico. Questo test ha un altissimo grado di sensibilità e specificità, ossia ha un’elevata capacità di identificare gli individui positivi al virus in modo che ci sia il minor numero possibile di falsi positivi e una altrettanto elevata capacità di identificare correttamente coloro che non hanno la malattia. L'analisi può essere svolta solo in laboratori altamente specializzati, individuati dalle autorità sanitarie. L’esito di questo tampone si ottiene mediamente in tre/sei ore. Il costo è alto: 60 euro.
Test antigenico (tampone rapido)
Il test antigenico rapido è basato sulla ricerca, nei campioni respiratori, di proteine virali (antigeni). Le modalità di raccolta del campione sono del tutto analoghe a quelle dei test molecolari (tampone naso-faringeo) ma la sensibilità e specificità di questo test sonoinferiori rispetto a quelle del test molecolare. Ciò comporta la possibilità di risultati falso-negativi in presenza di bassa carica virale, oltre alla necessità di confermare i risultati positivi mediante un tampone molecolare. È uno strumento utile soprattutto per le indagini di screening e laddove servano in poco tempo indicazioni per le azioni di controllo. I tempi di risposta sono molto brevi: circa 30 minuti. Il governo ha disposto prezzi calmierati per i tamponi antigenici rapidi somministrati dalle farmacie. 15 euro per gli adulti e 8 euro per i minorenni
Test salivari molecolari
Ad aggiornare il quadro dei test validi al fine della certificazione verde è stata la circolare del ministero della Salute in cui viene spiegato che recenti evidenze scientifiche sui test salivari molecolari hanno individuato valori di sensibilità compresi tra il 77% e il 93%. Inoltre, alcuni studi condotti in ambito scolastico hanno riportato un'elevata concordanza tra i risultati ottenuti con test molecolare salivare e con test molecolare su campione nasofaringeo e orofaringeo. In caso di positività del test salivare molecolare non è necessario fare un test di conferma su campione. I tempi di risposta sono piuttosto lunghi: 24/48 ore. Il costo anche in questo caso è alto: 60 euro.
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