A Taormina gli dei tornano all’alba
Da settembre cinque tappe e dieci repliche da Siracusa a Selinunte
di An.Man.
2' di lettura
«Dimmi cosa speri in questo mondo senza dei». Lascia perdere questo tempo strano di virus e spazi chiusi, siediti all’aperto in mezzo agli altri come non ti capita di fare più, guarda e ascolta, ti racconto com’era quando c’erano gli dei e i mortali eccezionali, le guerre epiche e le donne profetiche. Lo spettacolo «Al passo coi templi. Il ritorno degli dei», in anteprima al teatro antico di Taormina, rivela la sua unica semplice intenzione. I danzatori e gli attori e i cantanti sono figure bianche che accolgono il pubblico tra le rovine del teatro in cima alle gradinate, alle 5 del mattino quando ancora è buio.
Sono statue che si muovono e tirano un trattino che unisce le visite notturne tra i templi di Agrigento da cui lo spettacolo è tratto e questo inedito di cui sono menestrelli e prologo. Marco Savatteri, l’autore, usa la danza, la lirica, il monologo, il canto. Tanti linguaggi e pochi artifici, cinquanta artisti, un nave come unica scenografia, luci e giochi di fuoco. Poi le figure bianche si affidano, quasi si abbandonano, alla cornice come a cercare protezione e senso: il teatro antico, il mare Jonio, fine agosto, una tiepida brezza notturna, l’Etna e la sua scia di fumo.
La cornice, il teatro, si prende la scena e racconta. Prometeo che ruba il fuoco agli dei, la guerra di Troia, gli eroi e la struggente Cassandra. Sulle gradinate distanziati con mascherine si prova a stare di nuovo insieme, pratica per alcuni ancora rimandata e come sospesa. E si percepisce l’entusiasmo di una compagnia giovane che celebra le sue radici che sono cultura e gloria.
Forse è giusto che una rappresentazione del mito che non segue i copioni classici e i classici copioni sia così, immediata, fisica, a tratti naïve ma c’è poca voglia di pensare, si sta a guardare i quadri in movimento, i colori della notte che diventa giorno, la bellezza della cornice che scema e cambia con la luce, quando degli dei non vi sarà più traccia.
Dopo Taormina una riduzione sarà messa in scena il 22 e il 29 agosto al tempio di Vulcano, si tornerà quindi da dove si è partiti, nella Valle dei Templi di Agrigento. Da settembre l’intero spettacolo girerà, e inevitabilmente si adatterà agli altri teatri antichi dell'Isola, cinque tappe e dieci repliche da Siracusa a Selinunte.
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