Tappi per le orecchie difettosi, 3M patteggia 5,5 miliardi e vola in Borsa
La multinazionale evita così conseguenze più gravi. Ma alcune cause legali rimangono in piedi
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C'è una storia di tappi per le orecchie difettosi fra le cronache in arrivo da Wall Street. Perché fra i titoli più performanti, c'è quello di 3M, storica multinazionale americana, produttrice di dispositivi per la protezione individuale, che in Borsa ha fatto segnare un ottimo pre-market (con oltre il 6% di guadagni). Una performance che, come detto, affonda le sue radici in una storia che riguarda tappi per le orecchie. Erano difettosi, infatti, quelli “da combattimento”, prodotti da 3M e venduti all'esercito americano. Una situazione che aveva creato un ginepraio giudiziario, con la stessa società di Saint Paul alle prese con circa 300mila cause legali. Ieri la 3M ha raggiunto un accordo per chiudere le controversie, accettando di pagare 5,5 miliardi di dollari.
L'accordo eviterebbe una responsabilità potenzialmente molto più grande che 3M ha cercato di limitare attraverso un controverso caso di bancarotta che alla fine è fallito. La somma pattuita, infatti, è circa la metà dei circa 10 miliardi di dollari che alcuni analisti finanziari avevano previsto che 3M avrebbe potuto pagare per le accuse di non aver protetto adeguatamente l'udito dei soldati americani.
Gli operatori di Borsa, come detto, hanno accolto con favore la risoluzione. E le azioni 3M sono salite fino al 6,1% nelle contrattazioni di ieri. Secondo fonti citate da Bloomnerg, l'accordo raggiunto prevede che i 5,5 miliardi di dollari veranno pagati da 3M nel corso di 5 anni.
Gli analisti di Barclays avevano stimato che la responsabilità potenziale dell'azienda fosse di circa 8 miliardi di dollari. Bloomberg Intelligence aveva invece calcolato un danno da 9,5 miliardi di dollari. L'accordo raggiunto nelle ultime ore, dunque, porrebbe fine a un insieme di controversie che l'azienda del Minnesota sta affrontando, anche se deve far fronte a migliaia di altre cause sulle sostanze PFAS utilizzate, che secondo Bloomberg probabilmente costeranno carissimo all'azienda. Finora 3M ha perso 10 dei 16 processi relativi all'utilizzo di queste sostanze, con oltre 250 milioni di dollari assegnati a una decina di componenti dell'esercito Usa.
Nel processo più recente, nel 2022 una giuria della Florida ha ordinato al produttore di pagare 77,5 milioni di dollari di danni al veterano dell'esercito americano James Beal per la perdita dell'udito causata dagli inserti auricolari. Beal, che ha testato le armi per un periodo di quattro anni a partire dal 2005, ha dichiarato di aver sviluppato perdita dell'udito e tinnito, una sensazione di ronzio o sibilo nelle orecchie.
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