Taranto, MDU Architetti di Prato vince il concorso per lo stadio del nuoto
Avrà due piscine da metri, una coperta e l’altra scoperta. Importo lavori 15,7 milioni. L’impianto è per i Giochi del Mediterraneo del 2026
di Domenico Palmiotti
I punti chiave
4' di lettura
Va a MDU Architetti di Prato il concorso internazionale lanciato per la progettazione dello stadio del nuoto. È uno dei nuovi impianti sportivi previsti per la ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo in programma a Taranto a giugno 2026 con 26 Paesi partecipanti e 4mila atleti di varie discipline sportive. Lo stadio avrà due vasche da 50 metri, una coperta e l’altra scoperta. Sorgerà nell’area di Torre D’Ayala, del 18° secolo, nella semi-periferia della città. È un’area protesa sulla rada di Mar Grande, interessata anche da presenze archeologiche.
La riqualificazione
L’accesso avverrà dalla Torre, che l’Agenzia del Demanio ha consegnato provvisoriamente al Comune di Taranto. La riqualificazione della Torre è parte integrante del progetto dello stadio del nuoto. Struttura integrata col mare ed il contesto storico «Nel progetto vincitore risulta lodevole l’integrazione percettiva con il mare e con il contesto identitario, storico e paesaggistico dell’area di Torre d’Ayala» come scrive nelle motivazioni la giuria presieduta da Maria Piccarreta, architetto e direttore del Segretariato regionale del ministero della Cultura per la Puglia».
«Il complesso progettato – dichiara la giuria – si distingue per la riconoscibile ma equilibrata “iconocità” architettonica che conferisce a questo nuovo attrattore della città pubblica una significativa potenzialità di riconfigurazione e rigenerazione del contesto urbano. In particolare - si sostiene -, è stata sviluppata in maniera coerente e innovativa l’articolazione fra spazi collettivi all'aperto e spazi specialistici al chiuso, organizzando in modo chiaro ed efficace i flussi legati alla fruizione sportiva e quelli legati ai percorsi distributivi delle differenti funzioni inserite».
L’uso intelligente di acqua ed energia, insieme alle scelte costruttive e dei materiali, le soluzioni tecnologiche e impiantistiche adottate, in particolare per l’uso intelligente dell’acqua e dell’energia (recupero e riuso, contenimento dei consumi, cogenerazione), prefigurano uno scenario di elevata sostenibilità per lo stadio del nuoto di Taranto anche nell’ottica della fruizione e della gestione di lungo periodo, quale eredità dei Giochi di Taranto 2026. Per il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, il progetto offre «la visione di un waterfront rinnovato e, al contempo, integrato nell’esistente».
L’importo lavori e l’attesa per il Dpcm
L’importo lavori è stimato in 15,7 milioni di euro. Risorse che dovrebbero venire dal budget di 150 milioni deliberato per i Giochi del Mediterraneo a marzo 2022 con un emendamento al decreto legge “Sostegni”. Finanziamento non ancora reso disponibile dal Governo attraverso un Dpcm. Nelle scorse settimane i ministri Raffaele Fitto (Affari europei, coesione e Pnrr) e Andrea Abodi (Sport) hanno dichiarato che, mancando una serie di elementi conoscitivi, non è possibile quantificare i costi dell’evento e quindi procedere col Dpcm.
Adesso, alla luce di un emendamento al dl Pnrr già approvato dal Senato, dovrebbe arrivare un commissario per dare impulso organizzativo e realizzativo all’infrastrutturazione e all’allestimento dei Giochi. Intanto, le progettazioni vanno avanti e lo stadio del nuoto è una di queste.
Hanno concorso in 37, selezionata rosa di 5 finalisti
La proposta di Mdu Architetti è stata selezionata su cinque entrate nella rosa finale. Lo studio di Prato si è piazzato prima di Marazzi Architetti (Parma), Populous (Stati Uniti), Cecchetto & Associati (Venezia) e 3TI Progetti Italia-Ingegneria Integrata (Roma). Il 12 maggio avverrà a Taranto la cerimonia di premiazione del vincitore. Sarà presentata la pubblicazione e mostrati anche tutti i progetti partecipanti. Dopo lo start, avevano gareggiato in 37.
Le progettazioni in concorso erano basate sul progetto preliminare redatto dall’Agenzia regionale Asset e dall'Ufficio tecnico comunale di Taranto. Ora entro il 23 giugno Mdu Architetti dovrà consegnare gli ulteriori elaborati del progetto per consentire il proseguo delle procedure in tempo utile per la realizzazione della piscina per i Giochi del 2026. Formato dai soci Alessandro Corradini, Cristiano Cosi e Marcello Marchesini, Mdu Architetti è sorto come studio nel 2001 e fra le varie opere ha firmato il Vilnius National Concert Hall in Lituania, il centro “I principi d'Italia” a Chuzhou in Cina, il centro culturale Words of El Lissitzky a Novosibirsk, in Russia.
«Il progetto che abbiamo scelto è innovativo – ha detto l’architetto Benedetta Tagliabue, riassumendo i criteri che hanno portato a scegliere il progetto di MDU Architetti di Prato –. C’era innovazione anche negli altri progetti candidati alla selezione, ma qui abbiamo trovato un’innovazione organica, dolce, con al tempo stesso un tentativo molto forte di integrare l’edificio nel bellissimo paesaggio dove si colloca, con la presenza di resti archeologici. Abbiamo valutato – spiega ancora Tagliabue sullo stadio del nuoto di Taranto – la parte di sostenibilità. Era molto presente in tutti i progetti ma qui abbiamo una bellissima soluzione col legno e il tetto di fotovoltaico. La veduta dal mare esalterà la bellezza di questo complesso. Sarà un edificio iconico che dal mare si vedrà moltissimo. Quindi un edificio rappresentativo, che auspichiamo attrarrà molto pubblico, e che soprattutto resterà a Taranto nel tempo. Ne diverrà così un simbolo che si integrerà bene in un contesto molto particolare. Sarà un piacere vederlo e renderà anche un favore allo skyline della città».
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