Verso nomina commissario

Taranto, a pochi mesi dal voto Consiglio comunale verso scioglimento anticipato

Toccherà ora al prefetto di Taranto, Demetrio Martino, vagliare la situazione e procedere con la nomina del commissario

di Domenico Palmiotti

(IMAGOECONOMICA)

3' di lettura

Il Consiglio comunale di Taranto va verso lo scioglimento anticipato. Sebbene a Taranto si voterà il prossimo anno, 17 consiglieri comunali su 32, appartenenti sia all'opposizione che alla maggioranza, hanno presentato “contemporaneamente e contestualmente” il 16 novembre all'ufficio protocollo dell'assemblea municipale le dimissioni irrevocabili dall'incarico.

Toccherà ora al prefetto di Taranto, Demetrio Martino, vagliare la situazione e procedere con la nomina del commissario. La finalità che ha portato i 17 consiglieri a dimettersi tutti insieme è da un lato la sfiducia verso l'attuale sindaco Rinaldo Melucci, espressione del Pd, e dall'altro il voler evitare che fosse il sindaco e l'attuale giunta di centrosinistra a gestire i mesi che separano Taranto dal voto.

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«La trasformazione di Taranto va avanti - afferma Rinaldo Melucci – non saranno biechi interessi personali di pochi che ci fermeranno. Da oggi inizia ufficialmente la nostra campagna elettorale e siamo certi di poter donare alla città altri cinque anni di buon governo». «Le dimissioni - rileva il sindaco - sono un atto ostile prima di tutto nei confronti della città e delle sue istituzioni democraticamente elette. Taranto non meritava un costoso commissariamento. Neppure nei pochi mesi che ci separano dal voto. La politica non può essere così lontana dai bisogni e dalla volontà dei cittadini».

Tra i firmatari delle dimissioni, diversi esponenti riconducibili alla maggioranza tra i quali anche Massimiliano Stellato, consigliere comunale e regionale della Puglia, espressione di un movimento centrista che di recente ha ottenuto anche degli incarichi in ambito amministrativo. Melucci, al suo primo mandato, è stato eletto a giugno 2017 e nelle scorse settimane ha effettuato un nuovo rimpasto di giunta. A favore della ricandidatura di Melucci per un secondo mandato - che probabilmente sarebbe avvenuta senza primarie - si erano già espressi il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il segretario regionale del Pd Puglia, Marco Lacarra.

Lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale cade in un momento molto particolare per Taranto, stretta tra l'emergenza dell'ex Ilva che ancora non trova soluzione e le nuove prospettive legate a rigenerazione urbana, nuovi investimenti finalizzati a rendere meno acciaio dipendente l'economia della città e prospettive del Pnrr. Proprio nei giorni scorsi Taranto ha infatti ricevuto dal ministero delle Infrastrutture e trasporti sostenibili un secondo finanziamento di 134 milioni, a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, per il completamento delle due linee Brt, Bus rapid transit, linee elettriche veloci.

Questo finanziamento si unisce ai 130 già previsti lo scorso anno col decreto “Rilancio” portando così la dote complessiva per quest'opera, destinata a cambiare la mobilità urbana, a 264 milioni. E nei giorni scorsi MSC, a sostegno della proiezione turistica della città, ha confermato l'approdo di Taranto come scalo per le crociere sia per il 2022 che per il 2023, approdo inaugurato quest'anno e che ha registrato quasi 100mila passeggeri, collocando il porto per traffico croceristico nei primi dieci in Italia.

E sulla vicenda interviene il Pd col segretario regionale della Puglia e parlamentare Marco Lacarra. “Ritengo folle - dichiara - la scelta dei diciassette consiglieri che, dimettendosi, determinano lo scioglimento del Consiglio comunale”. “L'amministrazione guidata da Rinaldo Melucci - rileva Lacarra - ha in questi anni svolto un lavoro instancabile per cambiare le sorti della città. Taranto è un Comune che vive una serie di problematiche estremamente complesse, ma ha anche delle potenzialità straordinarie che Melucci ha valorizzato in ogni modo”. “Siamo al suo fianco in questo passaggio drammatico che viene consumato sulla pelle dei cittadini - conclude il segretario regionale Pd Puglia -. Non arretriamo di un passo: sarà lui il nostro candidato alle prossime elezioni amministrative”.

E per Matteo Salvini, leader della Lega, “sfiduciato il sindaco di Taranto, dopo anni di pessima amministrazione. Per il centrodestra - afferma - è una grande occasione per offrire una seria proposta di buongoverno, allargata a chiunque voglia mettersi al servizio della città”.

Secondo Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, «lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Taranto può rappresentare un'occasione per la comunità e per il centrodestra». La città, aggiunge Tajani, «ha un'importanza strategica per tutto il Paese con elevatissime potenzialità. Lavoreremo con gli alleati di centrodestra e con tutte le forze alternative alla sinistra per costruire una proposta seria e credibile».

«La fine dell'amministrazione Melucci causata dalle dimissioni di 17 consiglieri comunali di Taranto che non hanno avuto il coraggio di mettere la faccia in Aula, ma si sono nascosti come codardi in uno studio notarile, è un atto di vigliaccheria contro l'intera città di Taranto”», sostiene invece Francesco Boccia, deputato e responsabile Regioni e Enti locali della segreteria nazionale Pd. «Il Partito Democratico - afferma Boccia - è unito al fianco di Rinaldo Melucci, un sindaco che in questi anni ha sempre lottato per cambiare Taranto e per costruire un futuro migliore per i tarantini».

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