dopo l’ok della capitaneria di porto

Taranto, si apre il cantiere per il Parco eolico: sarà pronto a settembre

di Domenico Palmiotti

Porto di Taranto

4' di lettura

Nell'area dell'Autorità portuale di Taranto sono arrivati già i primi pezzi, i cavi, le turbine giungeranno a breve, e il montaggio in mare comincerà ad agosto per concludersi circa un mese dopo. Il parco eolico in Mar Grande a Taranto si prepara alla partenza dopo l'ok della Capitaneria di porto. Sbloccato nel 2015 dopo anni di contenziosi, trascorsi altri anni per le autorizzazioni e perché nel frattempo sono intervenuti cambi societari e di gestione, per il parco eolico si è acceso il disco verde solo da poco. Il cantiere è in avvio.

L'ultimo step è stato il rilascio, da parte della Capitaneria di porto di Taranto alla società Beleolico srl, della concessione demaniale marittima della durata trentennale. Riguarda le aree demaniali marittime e gli specchi d'acqua dove sorgerà il parco eolico. L'opera sarà costituita da 2 gruppi di aereo-generatori per un totale di dieci pale eoliche, ubicati rispettivamente nella rada esterna del Mar Grande e nella parte esterna della diga foranea del molo polisettoriale del porto, con profondità del fondale da 4 a 18 metri ed una altezza mozzo di 100 metri, occupando complessivamente più di 131.000 metri quadrati di specchio acqueo e circa 500 metri quadrati di area demaniale marittima.

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L'installazione si baserà su dieci turbine, ciascuna da 3 megawatt di potenza. Le turbine saranno quattro più vicine al molo e sei più al largo. Gli impianti che costituiranno il parco eolico sono stati dichiarati opere di pubblica utilità e autorizzati dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti dopo una conferenza di servizi che ha visto coinvolti gli enti portatori di interesse che hanno espresso il proprio parere favorevole al progetto. Tra questi, i ministeri dell'Ambiente e dei Beni culturali. Quest'ultimo, in particolare, ha espresso il giudizio favorevole di compatibilità ambientale del progetto. L'impianto offshore sarà realizzato dalla società Renexia del Gruppo Toto che l'ha acquisito da Beleolico, società controllata da Belenergia. Si tratta, commenta Giorgio Castronuovo, comandante della Guardia Costiera di Taranto, di “una assoluta novità a livello nazionale”. Inoltre “la particolare tipologia di progetto “near shore” con tali caratteristiche” la rendono “un primato assoluto in tutto il Mediterraneo” osserva ancora Castronuovo.

“È il primo parco eolico offshore in Italia e nel Mediterraneo - commenta Riccardo Toto, direttore generale di Renexia -. Con questo progetto, porteremo la nostra esperienza di impresa italiana impegnata nello sviluppo dei più grandi parchi eolici americani in Oceano Atlantico anche sulle sponde del Mediterraneo. Un traguardo rilevante, il primo esempio di produzione di energia da turbine eoliche offshore in un mare italiano, reso possibile dalla collaborazione delle istituzioni, sia a livello nazionale che locale, e dal contributo decisivo della Capitaneria di porto di Taranto”. La società Renexia fa parte del Gruppo Toto, si occupa di energie rinnovabili e si è aggiudicata negli Usa la realizzazione del piu grande parco eolico americano con oltre un miliardo di investimenti. La definizione “near shore” sta a significare che si tratta di un parco eolico più vicino alla costa a differenza di quelli off shore che sono invece in alto mare. La realizzazione del progetto, oltre che essere assoggettata ad una lunga procedura burocratica e autorizzativa, ha sollevato anche dei contenziosi legali. Ci fu infatti un ricorso del Comune di Taranto e fu eccepito, tra l'altro, che l'autorizzazione in materia spettava alla Regione anziché allo Stato. Il Consiglio di Stato, però, pronunciandosi sul caso, ha stabilito che questo tipo di autorizzazioni è sottoposto alla giurisdizione nazionale e non regionale.

Erg punta all'eolico e rinnovo parchi in Italia

“L'investimento a Taranto è già partito - spiega Luigi Severini, ideatore, progettista e direttore dei lavori -. Ammonta nel complesso ad 80 milioni di euro. Si tratta di risorse private con l'apporto finanziario della banca d'affari francese Natixis. Stanno arrivando i primi materiali del montaggio e si stanno costruendo in Spagna le fondazioni in acciaio e le torri. Le turbine sono tedesche della Senvion. A fine 2019 saremo operativi - prosegue Severini - perché il cantiere è molto rapido nelle sue fasi. Il montaggio sarà eseguito dalla società Vanoord, che è olandese, una delle più specializzate al mondo, con all'attivo la realizzazione di una serie di parchi eolici. Sarà impiegata una nave speciale: un nove cantiere autosollevante. Il parco svilupperà una potenza di 30 megawatt e l'energia prodotta andrà sulla rete nazionale di Terna. Nel frattempo - conclude Severini - è allo studio un'ipotesi di lavoro per l'alimentazione del porto di Taranto con energia verde in modo da dare una spinta green”. “Per quanto riguarda la copertura, il parco può fornire energia a 20-25mila famiglie mentre per quanto riguarda il porto - spiega Severini - stiamo verificando come fare. Per la loro configurazione giuridica, in Italia le Autorità portuali non possono gestire energia. Si tratta quindi di trovare insieme il modo tecnico. e con l'Authority abbiamo avviato un primo esame, considerato che in Europa esistono già diversi porti che si alimentano in modo green”. L'installazione prevede dieci turbine con una potenza nominale di 3 MW ciascuna, con un'altezza mozzo di 100 metri e con profondità del fondale marino comprese tra 4 e 18 metri. Le turbine saranno divise in due gruppi: 4 più vicine al molo e 6 più al largo.

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