l’intervento dell’agcom

Tariffe sui cellulari: colpo di freno per le offerte zero rating, che non consumano traffico

di Alessandro Longo

3' di lettura

C'è stato il primo intervento delle regole in fatto di neutralità della rete, in Italia. Ed è stato un piccolo terremoto a opera di Agcom, l’Autorità garante delle comunicazioni, sulle tariffe degli operatori. Ha colpito in particolare quelle con zero rating, prassi che secondo le regole europee è al confine della legittimità, delegando quindi proprio alle autorità nazionali come Agcom stabilire quando, caso per caso, è lecito oppure no.

E Agcom ha deciso proprio questo, per la prima volta, mettendo nel mirino offerte di Tim, Wind e 3 Italia (ora dello stesso operatore, Wind 3). Risultato: Tim ha tolto quasi tutto lo zero rating, arrivando a eliminare la “gratuità” di Tim Vision da cellulare, mentre Wind 3 non ha fatto modifiche e quindi è stato diffidato da Agcom, con questo provvedimento (relatore Antonio Nicita).

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Ricordiamo che le offerte con zero rating sono quelle che non fanno scalare, dal tetto dei Gigabyte inclusi nel canone, il traffico di alcuni tipi di servizi. L'utente può usarli quindi liberamente, senza consumare traffico. Tim ha promosso per anni, in questo modo, l'uso di TimVision (piattaforma di film e serie tv) sui propri utenti mobili.

Rispetto alle otto offerte di pochi mesi fa, adesso è presente solo l'offerta Tim Young&Music dove risultano zero-rated tutte le principali piattaforme di streaming musicale, cosa che per Agcom non è discriminatoria.
“Agcom ha dunque ribadito che queste offerte (ossia con zero rating) possono essere commercializzate a condizione che venga garantito, al raggiungimento del limite generale di traffico previsto dall'offerta, lo stesso trattamento a tutte le tipologie di traffico effettuato”, si legge appunto in una nota dell'Autorità. Lo zero rating non è vietato del tutto, a parte che non sia reputato discriminatorio: proprio come prescrive l'Europa, con regole che ora Agcom interpreta per la prima volta.

Discriminatorie sono state quindi giudicate Wind Veon e Music by 3, perché qui lo zero rating riguarda una sola app (dell'operatore) e non l'intera categoria di servizi. “Veon è l'applicazione di Wind con cui puoi chattare, fare chiamate internet, condividere foto, video, emoticon e messaggi vocali. E se sei cliente Wind con un'offerta internet incluso, non consumi Giga, tieni sotto controllo la tua linea mobile, ricarichi il tuo numero e accedi a tanti altri vantaggi esclusivi. Non consumi Giga su Veon fino al 31/05/2017”, si legge sul sito dell'operatore.
“Music by 3 è l'applicazione di musica in streaming per tutti i clienti 3 che permette di ascoltare tutta la migliore musica senza interruzioni pubblicitarie e senza costi aggiuntivi per il traffico dati generato dal servizio: il traffico generato in streaming sotto rete “3” non viene tariffato e non va ad erodere le soglie dati previste dal piano tariffario sottoscritto. Music by 3 trasforma il tuo smartphone e il tuo tablet in un vero e proprio lettore di musica digitale che ti mette a disposizione un catalogo di 25 milioni di brani”.

Nessuna azione di Agcom, dopo aver comunque effettuato una sua analisi, invece sull'offerta Vodafone Super, che ha zero rating su alcuni servizi di streaming musicali (nessuno dei quali è dell'operatore).

“L'Autorità – comunica in una nota -, che continuerà a monitorare le offerte zero-rating degli operatori, sta adesso procedendo all'analisi degli aspetti relativi alla libertà di utilizzo dei terminali da parte degli utenti finali, alle politiche di gestione del traffico e ai servizi specializzati. È significativo evidenziare, a tale riguardo, che il solo avvio dell'attività di vigilanza ha avuto un effetto positivo sul mercato, portando gli operatori a ritirare o a rimodulare alcune offerte che presentavano criticità rispetto al Regolamento Ue”.

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