Tax credit energia, calendario in otto tappe tra cessioni e uso in F24
Copertura estesa al 30 giugno, con uno stanziamento totale a 31 miliardi. Serve un rimedio per gli errori nelle comunicazioni del 16 marzo
di Dario Aquaro e Cristiano Dell'Oste
3' di lettura
Il tax credit per la spesa energetica delle imprese si allunga fino al prossimo 30 giugno con il decreto Bollette (Dl 34/2023). Ma il valore degli aiuti retrocede, con percentuali ridotte per i diversi tipi di aziende (energivore e no, gasivore e no). Il risultato è un calendario che nel 2023 conta otto diverse scadenze per la cessione e l’uso in compensazione dei bonus, annoverando anche quelli dei trimestri precedenti e il tax credit sull’acquisto di carburanti per l’agricoltura e la pesca.
Nel secondo trimestre di quest’anno il credito d’imposta passa dal 35 al 10% per le imprese non energivore (con contatori da almeno 4,5 kW annui) e dal 45 al 20% per tutte le altre (energivore, gasivore e non gasivore).
Altri 18 mesi di copertura
Un cambio dopo l’altro, il tax credit energia si avvia così a raggiungere i 18 mesi di copertura. Introdotto a gennaio 2022, solo per le imprese ad alto consumo di elettricità e gas, ha visto continue modifiche: al perimetro dei beneficiari, alle aliquote, alle scadenze. Mentre il conto totale degli stanziamenti è arrivato a superare i 31 miliardi.
A rimanere costanti sono i requisiti di accesso: per l’elettricità, nel primo trimestre 2023 un incremento del costo per kWh superiore al 30% rispetto allo stesso trimestre 2019; per il gas, un prezzo medio di riferimento del Mercato infragionaliero (Mi-Gas) salito di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo 2019. Sono parametri che, anche oggi, nonostante la discesa dei prezzi energetici, sono ampiamente soddisfatti: negli intervalli in esame, il Pun medio è salito di quasi il 165% e il balzo sul Mi-Gas è stato quasi del 170 per cento.
La leva (e i limiti) dei crediti
Aver puntato su uno strumento come il credito d’imposta - che ha diversi pregi per lo Stato, a partire dalla facilità di monitoraggio - ha creato qualche imbarazzo alle imprese, come ha rilevato anche la Corte dei conti. I tax credit, dopotutto, vanno venduti o usati in compensazione in F24, altrimenti sono sprecati: ad alcune aziende è mancata la capienza; altre non hanno trovato un compratore tra le banche, già stracariche di bonus casa.
A testimoniare le difficoltà, il continuo allungamento delle scadenze per la fruizione dei crediti e l’allargamento del perimetro di cessione a terzi. E un altro segnale arriva ora dalla legge 38 con cui è stato convertito il decreto “blocca cessioni” dei bonus casa (Dl 11/23): viene precisato (a scanso di dubbi da parte dei giudici) che i crediti fiscali - tutti quanti, non solo quelli immobiliari - possono essere usati anche per compensare debiti previdenziali e assistenziali.
A complicare le cose anche gli ostacoli tecnico-burocratici. Il 16 marzo è scaduto il termine entro cui comunicare alle Entrate, tra gli altri, i tax credit energia maturati nel terzo e quarto trimestre 2022 e non ancora usati. Eventuali comunicazioni scartate avrebbero potuto essere ritrasmesse entro il 21 marzo, ma chi ha commesso un errore che non ha implicato lo scarto (ad esempio, perché ha “solo” dimenticato uno zero nell’importo del bonus) oggi non ha una procedura di rettifica e si vede le compensazioni bloccate. Il problema è serio perché coinvolge crediti che i beneficiari non sono riusciti a usare in tempo e per i quali hanno cercato di andare ai supplementari: basta pensare che al 5 marzo risultava utilizzato solo il 32,6% dei 16 miliardi di bonus riferiti al secondo semestre del 2022 (si veda Il Sole 24 Ore del 16 marzo).
Gli appuntamenti del 2023
I tax credit del terzo e quarto trimestre 2022, se comunicati al 16 marzo scorso, potranno essere ceduti entro il 20 settembre e usati in compensazione entro il 30 settembre. I nuovi tax credit del secondo trimestre 2023, invece, saranno utilizzabili entro il prossimo 31 dicembre. La data entro cui poter comunicare la cessione non è stata ancora stabilita (serve un provvedimento delle Entrate): è plausibile che, in analogia con i bonus del primo trimestre 2023, sia fissata al 18 dicembre.
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