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Tax free shopping, con la nuova soglia a 70 euro gettito da 119 milioni per lo Stato

Le stime del ministero sulla norma inserita nella legge di bilancio che riduce il limite (in precedenza 154 euro) per i viaggiatori extra Ue di acquistare beni ad uso personale senza Iva

di Riccardo Ferrazza

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3' di lettura

Tra le misure che hanno trovato spazio nella legge di bilancio per incentivare il turismo c’è un intervento sul cosiddetto Tax free shopping : è l’agevolazione che, allo scopo di attrarre i flussi turistici internazionali e incentivare i consumi dei cittadini non europei sul territorio nazionale, consente ai consumatori privati extra Ue (ma anche a quelli domiciliati o residenti al di fuori dell’Unione europea) di acquistare beni ad uso personale senza applicazione dell’Iva (se trasportati nel bagaglio personale e per consumo personale o familiare).

Il nuovo limite a 70 euro

Finora il limite di spesa oltre il quale scattava il beneficio era fissato a 154,90 euro, con la manovra si scende a 70. Una misura che avvicina l’Italia alle scelte fatte negli ultimi anno dagli altri Paesi europei e che, nonostante la perdita di gettito Iva, secondo le stime del ministero guidato da Daniele Santanchè, garantirà un flusso addizionale di 119 milioni di euro l’anno per lo casse dello Stato per un effetto moltipicatore (aumento di domanda turistica e conseguente incremento dei consumi e di investmenti).

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Le stime sugli effetti diretti e indiretti

Secondo i dati della Banca d’Italia sul turismo internazionale (riferiti al 2019, quindi pre-Covid) la spesa dei viaggiatori stranieri ammonta a 44,3 miliardi. Di questi, 7,6 sono relativi allo “shopping” (17,1% del totale) e 3,1 riferibili ai cittadini extra Ue per il tax free.

Sulla base di questi numeri si innestano le stime elaborate dal ministero del Turismo. Dalla torta dei 3,1 miliardi vanno esclusi circa 350 milioni di euro in quanto acquisti effettuati nel segmento di spesa sotto i 154,94 euro e quindi esclusi (finora) dal beneficio del tax free. La quota esclusa dal tax free è composta a sua volta per il 60% da operazioni comprese tra 70 e 154,94 euro, ossia euro 210 milioni di euro per le quali si stima un gettito di Iva di 30,67 milioni. Un’entrata che che andrebbe “persa” con la nuova soglia dei 70 euro ma che, secondo il ministero, produrrà nuova domanda finale. Non solo: a questo numero vanno aggiunti ulteriori 162 milioni quale incremento addizionale degli acquisti dei beni turistici extra Ue come risposta all’abbassamenbto del prezzo di acquisto. L’incremento di domanda finale estera sfiorerebbe così i 200 milioni e rappresenterebbe solo l’effetto diretto della nuova norma. C’è poi l’effetto indotto con l’incremento anche dei consumi e degli investimenti.

Flussi addizionali per la Pa da 119 milioni di euro

Il mancato gettito Iva dovuto all’abbassamento del tetto per ottenere l’esenzione è compensato dalla maggiore produzione domestica e dall’incremento delle importazioni. Secondo il ministero si tratta di flussi addizionali di 119 milioni di euro l’anno.

Santanchè: un sostegno al turismo

Il ministro del Turismo Daniela Santanchè (EPA/Cati Cladera)

Soddisfatta il ministro Santanchè: «Anche l’Italia, finalmente, riduce la soglia economica minima per accedere al servizio, fornendo un’opportunità unica per la promozione del Made in Italy, e, in particolare, per lo sviluppo dell’artigianato locale. Così facendo il governo Meloni intende sostenere la ripresa della filiera del turismo nazionale e potenziare il rilancio a livello internazionale dell’attrattività turistica italiana. La misura, infatti, andrà a generare impatti positivi su tutta la filiera del turismo, aumentando la domanda sull’intero territorio nazionale».

Il tax free negli altri Paesi

In passato la Francia era il Paese europeo con la soglia più elevata di spesa per accedere al tax free shopping: a partire dal 2021 il governo francese ha portato il limite da 175 a 100 euro. In Spagna fino a luglio 2018 era previsto un importo minimo di 90,15 euro ma il Governo di Madrid ha approvato l’eliminazione della soglia minima di acquisto. Ache la Germania non ha soglia minima per l’agevolazione, mentre la Grecia (nel 2016) ha ridotto la soglia da 120 a 50 euro. Stesso livello del Portogallo.

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