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Taxi, nuova legge: 20% di nuove licenze, ecco perché tassisti e sindaci protestano

È consentito incrementare il numero delle licenze non più del 20 per cento rispetto a quelle già rilasciate, per fronteggiare lo strutturale incremento della domanda

Taxi, Urso: "Mi sembra una protesta poco razionale"

3' di lettura

Con il Dl asset approvato lo scorso 5 ottobre il governo ha riformato le norme che disciplinano le licenze dei taxi. Ma è scontro aperto con la categoria dei tassisti e con alcuni sindaci di grandi città.

Licenze, cosa cambia

Anzitutto, quanto al numero delle licenze, si distingue tra i comuni in generale e i comuni capoluogo di regione, sede di città metropolitana o di aeroporto. In generale, è consentito ai comuni di rilasciare in via sperimentale licenze aggiuntive a carattere temporaneo per l’esercizio del servizio taxi in favore di chi sia già titolare di licenza. Per i comuni capoluogo di regione, sede di città metropolitana o di aeroporto, invece, è consentito incrementare il numero delle licenze non più del 20 per cento rispetto alle licenze già rilasciate, per fronteggiare lo strutturale incremento della domanda. Per il rilascio delle nuove licenze è previsto un concorso straordinario.

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Cosa è necessario per avere le nuove licenze

Per ottenere la licenza è, comunque, necessario che la vettura utilizzata sia a basso livello di emissioni. Inoltre, è stabilito che le nuove licenze siano soggette a un contributo, determinato sulla base della ricognizione del valore locale di mercato delle licenze in essere. Per quanti risultino vincitori del concorso per le nuove licenze è, altresì, riconosciuto un incentivo finalizzato all’acquisto di veicoli a basso livello di emissioni; l’incentivo è altresì esteso ad altri destinatari. Circa la regolazione del traffico dei taxi, viene prevista un’intesa in sede di Conferenza unificata finalizzata a prevedere corsie preferenziali nelle aree urbane ed aree di sosta con colonnine di ricarica per i taxi elettrici.

Salvini: nessun comune ha pubblicato i bandi per aumentare le licenze

“Nessun comune ha ancora pubblicato i bandi per le licenze incrementali dei taxi, abbiamo dato la possibilità ai comuni di aumentare fino al 20% le licenze. A questo punto spetta ai sindaci, attendo di capire” cosa voglia fare “il sindaco di Roma, visto che qui c’è una evidente carenza di mezzi pubblici in servizio. Non ci sono piu’ scuse” ha attaccato il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini (video) , al question time alla Camera. “I sindaci che ritengono che le loro città abbiano bisogno di più taxi possono emettere il bando, i sindaci che non lo faranno vuol dire che sono contenti del servizio che mettono a disposizione dei loro cittadini” ha concluso il ministro.

Gualtieri: decreto inutilizzabile

Rispetto all’aumento delle licenze dei taxi “purtroppo il decreto e’ stato fatto male ed è inutilizzabile, se usassimo questa procedura nuova perderemmo tutti i soldi che vanno ai Comuni per la gestione amministrativa delle licenze. Ci hanno tenuto fermi due mesi per fare delle norme che non servono a niente”. In ogni caso Gualtieri dice di aver fatto partire l’iter tecnico per aumentare le licenze: «Ci vorranno dei mesi, ma abbiamo deciso di farlo e lo faremo». Dice il sindaco: con l’iter standard il denaro derivato dall’acquisto delle licenze va all’80% ai tassisti detentori delle licenze pre-esistenti, a titolo compensatorio, e al 20% al Comune. Con il dl Urso si risparmia si’ , del tempo ma quei soldi vanno al 100% ai tassisti, “e in una citta’ come Roma parliamo di svariati milioni. Io devo scegliere tra usare la procedura ordinaria o perdere risorse preziose”.

Il caso Roma

1.500 le nuove licenze taxi che il Campidoglio vuole mettere in strada; 300 “e poi valutiamo l’impatto” la replica delle categorie, che sulle tariffe propongono: “Copiamo e incolliamo il tariffario di Milano, più aggiornato al costo della vita”. Roma Capitale ha iniziato il 6 ottobre l’iter per l’allargamento del parco-auto bianche, con un incontro con più di venti tra sindacati, associazioni, rappresentanti delle cooperative. Al termine il sindaco ha reso pubblica la proposta del Campidoglio: al momento ci sono 7.800 licenze circa, e noi, ha affermato Gualtieri, “abbiamo detto che vogliamo mettere a bando 1.000 nuove licenze permanenti e 500 nuove licenze stagionali”.

Il caso Firenze

Il sindaco Dario Nardella invece sottolinea come il dl “elimina le licenze temporanee che a Firenze abbiamo efficacemente sperimentato”, non aiuta granché sui tempi e paradossalmente “mette un tetto del 20% all’aumento comprimendo l’autonomia dei Comuni che in teoria ne avrebbero potute prevedere anche di più”. La soluzione fiorentina è l’estensione di turni e orari: “Due ore di estensione del turno per ogni auto corrisponderebbe a un aumento di circa 50 licenze”c, spiega Nardella.

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