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Team Relay / Tre uomini d’acciaio nel nome di Alex Zanardi
Nel nome di Alex Zanardi. Ieri, Luca Mazzone, Paolo Cecchetto, Diego Colombari e lo staff azzurro guidato da Mario Valentini hanno corso per Alex e con Alex. Erano arrivati a Tokyo da campioni del mondo in carica con il titolo conquistato a giugno, in Portogallo e sul circuito del Fuji, hanno divorato nella staffetta a squadre di handbike i 24,3 chilometri in poco più di 52 minuti, precedendo la Francia e gli Usa. Luca Mazzone, 50 anni, in carrozzina per un tuffo maledetto in gioventù, non poteva mancare, nonostante le fatiche dei giorni precedenti: i suoi primi giri hanno permesso a Paolo Cecchetto di gestire la gara. L’atleta di Legnano, 54 anni, paraplegico per un incidente d’auto, ha poi passato il testimone a Diego Colombari, 39 anni, anche lui vittima di un incidente. L’esordio alla Paralimpiade non l’ha tradito, il pensiero era tutto per Alex e per mettere l’handbike davanti a quella degli avversari. Una salita finale dura e il rettilineo come un red carpet: «Abbiamo inseguito questa medaglia, ci abbiamo lavorato tantissimo ed è un risultato che, dopo il mio quarto posto nella crono, consacra questi Giochi: è andata molto, molto bene». Il pensiero più dolce arriva da Mazzone: «Io sono uno dei tre tenori che ha vinto il Team Relay cinque anni fa a Rio (con Vittorio Podestà e Alex Zanardi, ndr) e sono veramente contento di festeggiare anche qui a Tokyo. Per me ha un sapore particolare: di unione, di spirito di squadra. Ringrazio tutto lo staff della Nazionale, la mia famiglia e tutti coloro che mi hanno aiutato a vincere anche oggi». Quest’oro è un pensiero tutto per Alex: non mollare.