Teamsystem, dopo le acquisizioni crescita all’estero e Piazza Affari
Dopo aver rilevato 25 società in Italia, la società di software valuterà il prossimo dossier oltreconfine
di Carlo Festa
2' di lettura
Venticinque acquisizioni in quattro anni, l’ultima la settimana scorsa, una crescita inarrestabile a due cifre e l’ingresso in altre aree di business: ora nei piani c’è un’acquisizione all’estero e, nel medio termine, la quotazione in Borsa.
La storia di Teamsystem, tra i leader del software, è esempio della capacità dei private equity di fare aggregazioni. Passata nell’ultimo decennio da Palamon a Bain Capital e poi ancora a Hg Capital e, infine, ad Hellman & Friedman, l’azienda negli ultimi quattro anni si è sviluppata tramite crescita organica ed esterna: ha raddoppiato l’Ebitda (circa 139,8 milioni a fine 2018) con un fatturato di 356 milioni e circa un milione e mezzo di clienti.
Un volano per la crescita sono state le 25 acquisizioni effettuate dal 2015 ad oggi, l’ultima appunto la settimana scorsa con l’operazione sulla start-up TechMass , attiva nella progettazione e nello sviluppo di software per la digitalizzazione dei processi produttivi. Dal punto di vista economico e finanziario la società prevede di chiudere il 2019 con ricavi in crescita circa del 15% e con un incremento circa del 20% dell’Ebitda. Il debito si attesta a quattro volte l’Ebitda. Nel 2017 è stato rifinanziato il bond da 750 milioni quotato in Lussemburgo. Uno dei pilastri sarà la crescita sui mercati esteri, anche tramite acquisizioni. Piazza Affari e l’Ipo restano nei piani, anche se al momento non è partito un processo ufficiale.
Tante le banche d’affari che hanno bussato negli ultimi mesi: i principali competitor quotati cui guardare sono Intuit negli Stati Uniti e Xenon in Australia. La valutazione potrebbe essere attorno ai 2 miliardi, circa 15 volte l’Ebitda. Due anni fa Hellman & Friedman aveva messo sul piatto 1,2 miliardi.
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