Telecom torna all’utile e crea una società per accelerare sulla fibra

Tre notizie dal fronte Telecom Italia. Il gruppo torna all'utile, dopo la perdita di 70 milioni dell'esercizio precedente, con un risultato netto di 1,8 miliardi, frutto anche di una politica accelerata di contenimento dei costi impostata dall'ad Flavio Cattaneo.

Telecom farà «concorrenza privata» a Enel Open Fiber nelle aree considerate a fallimento di mercato, dove gli investimenti sono aiutati dallo Stato con l'aggiudicazione di bandi ai quali la compagnia ha deciso di non partecipare. Il consiglio ha approvato la proposta di Cattaneo di costituire una società ad hoc per la costruzione della rete nelle aree cosiddette C e D, con un partner finanziario che avrà la maggioranza del capitale di modo che la società non sarà consolidata da Telecom.

La terza notizia riguarda in realtà un atto del collegio sindacale che però è stato discusso nel corso della riunione del board di ieri e che è destinato ad avere un peso nella diatriba che si è aperta tra Vivendi e Mediaset. La relazione di corporate governance che fa parte della documentazione che i sindaci sono tenuti a preparare in vista dell'assemblea annuale, che quest'anno si terrà il 4 maggio, definisce di «controllo» la posizione dei francesi in Telecom ai fini della procedura per operazioni con parti correlate.

Un'assunzione che, di fatto, porterà acqua al mulino di Mediaset nell'istruttoria aperta dall'Agcom - anche sulla base dell'esposto presentato dal Biscione - per verificare se sia compatibile con la regolamentazione vigente la doppia presenza di Vivendi nell'azionariato dell'incumbent delle tlc e nel principale gruppo televisivo privato. Il consiglio Telecom, a maggioranza, non ha però condiviso la posizione dei sindaci.

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