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Stati Uniti: almeno 28 morti per il freddo. È il “ciclone bomba” dall’Artico

Da venerdì mattina più di un milione di americani senza elettricità, con temperature che sono precipitate rapidissimamente (e ampiamente) sottozero, le più gelide mai registrare nelle giornate di fine anno

di Marco Valsania

Aggiornato il 25/12/2022 alle ore 09:37

Usa, tempesta di neve sulla costa Est e sugli stati Settentrionali

3' di lettura

NEW YORK. Il maltempo continua a flagellare gli Stati Uniti, dove le temperature si mantengono sotto lo zero nella maggior parte del paese. I morti a causa del freddo sono almeno 28. Lo riporta il sito Nbc precisando che i decessi sono avvenuti in Oklahoma, Kentucky, Missouri, Tennessee (dove sono attuati blackout programmati per risparmiare energia), Wisconsin, Kansas, Nebraska, Ohio, New York, Colorado e Michigan. Migliaia i voli cancellati.

Monster Storm, una tempesta-mostro. Oltre duecento milioni di persone, due terzi della popolazione americana, sotto un allarme per “maltempo estremo”. Più di un milione di americani senza elettricità, con temperature che sono precipitate rapidissimamente (e ampiamente) sottozero, le più gelide mai registrare nelle giornate di fine anno, e con il pericolo di diventare letali in mancanza di precauzioni. Ondate di neve, ghiaccio, piogge, spinte da forti venti lungo un fronte che si è esteso a ben duemila miglia.

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E una drammatica paralisi dei trasporti, con migliaia di voli cancellati o slittati alla vigilia del fine settimana di Natale, da sempre tra i più affollati. Il portale FlightAware registra almeno 5.700 voli saltati. «Questo non è come un giorno di neve qualsiasi, come quando sei un bambino. Questa è roba seria - ha avvisato il presidente Joe Biden in un briefing giovedì. «Se avete programmato un viaggio, lasciate stare, rinunciate adesso. Non è uno scherzo».

Un ciclone freddo dall’Artico

Sugli Stati Uniti - su tutte le regioni centrali, settentrionali, meridionali e orientali, dai Grandi Laghi alle Grandi Pianure, dal Texas a New York, dalla North Carolina al Maine - si è abbattuta la più violenta tempesta che si ricordi nella stagione delle festività. Un cosiddetto “Bomb cyclone”, un ciclone-bomba in arrivo dall’Artico caratterizzato da crolli della pressione barometrica di almeno 24 millibar in altrettante ore, che rendono brutale la collisione tra masse di aria a bassa e alta pressione.

Gravi anche le condizioni in Canada, in particolare in Ontario e Quebec.Più che abbastanza per far scattare l’emergenza del Servizio meteorologico nazionale e delle autorità federali e statali. Se un ciclone-bomba non è necessariamente raro, quello esploso sul Paese, e che minaccia di durare più giorni, è considerato particolarmente grave per dimensioni e intensità. La rete dei trasporti, da strade a aeroporti, è stata sicuramente tra le più colpite nell’immediato.

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Migliaia di voli soppressi o rinviati

Le compagnie aeree, soltanto nelle prime ore di venerdì, hanno lasciato a terra più di 3.900 velivoli; da mercoledì, con la corsa ai preparativi per il maltempo da record, i voli “congelati” hanno ormai superato i seimila. Molte migliaia i voli rinviati o con pesanti ritardi. L’aeroporto di Seattle ha chiuso completamente le sue piste a tempo indeterminato, causa ghiaccio. Il gigante delle consegne FedEx, sintomo dei danni anche economici portati con sé dalla tempesta-record, ha denunciato «sostanziali blocchi» dell’attività nelle sue grandi sedi di Indianapolis e Memphis. Ma le ripercussioni del disastro naturale si sono moltiplicate. Il Nordest ha sofferto alluvioni lungo la costa.

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Stato d’emergenza a New York

Il governatore di New York, Kathy Hochul, ha dichiarato lo stato d’emergenza dalle sei del mattino di venerdì, con chiusure di autostrade nelle più afflitte regione occidentali dello stato e divieti alla circolazione di veicoli commerciali. A Manhattan sono attese temperature minime, contando l’effetto vento, di meno 23 gradi centigradi. A Buffalo è scattato un totale divieto di viaggio al cospetto di venti e nevicate potenzialmente letali. Nei laghi Ontario e Erie erano previste “mareggiate” da oltre sette metri. A Nashville in Tennessee la temperatura ha toccato gli zero Fahrenheit, vale a dire i 18 sottozero, la più bassa in 15 anni. A Tulsa in Oklahoma i venti hanno superato i 64 chilometri l’ora. A Hudson in Ohio le bandiere a stelle e strisce, abitualmente esposte fuori da tanti edifici, sono letteralmente congelate sui pennoni.

Il dramma dei senza tetto

Molte grandi città hanno aperto rifugi d’emergenza, per chi non abbia sufficiente riscaldamento e per i tanti, troppi senza tetto, una delle grandi, irrisolte ferite sociali dell’America anche in mancanza di maltempo senza precedenti. Forse seicentomila americani in media ogni notte non hanno una casa, secondo i più recenti dati governativi, e un terzo almeno dorme in strade oggi ghiacciate e mortali.

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