Decreto ristori: tempi, scadenze, modalità. Come fare per ricevere gli aiuti
Provvedimento da 5,4 miliardi pubblicato in Gazzetta Ufficiale, in vigore dal 29 ottobre. Gualtieri: indennizzi entro metà novembre
di Andrea Carli
4' di lettura
Una volta che il Governo ha dato il via libera al decreto Ristori da 5,4 miliardi, si tratta di capire come e in quanto tempo gli aiuti arriveranno sul conto corrente delle categorie colpite dalla stretta sulle attività messa in atto nel tentativo di arginare la seconda ondata di contagi Covid-19. Proprietari di ristoranti, bar e pasticcerie, gestori di discoteche e sale giochi, ma anche gli stessi lavoratori colpiti dalla stretta sulle attività in funzione anti Covid prevista dall’esecutivo con l’ultimo Dpcm in vigore fino al 24 novembre (tra gli altri lavoratori dello spettacolo, dello sport, stagionali, prestatori d’opera e intermittenti) chiedono tempi stretti e ristori veloci. Per quanto riguarda le attività che sono state chiuse, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha assicurato: indennizzi entro metà novembre.
Sul piatto contributi a fondo perduto raddoppiati, o anche quadruplicati in alcuni casi, con un tetto massimo a 150mila euro, per sostenere 460mila attività provate dalle nuove restrizioni anti-Covid. Si tratta di risorse recuperate tra i capitoli di spesa inutilizzati, gli “avanzi” di cassa dei finanziamenti monstre, circa 100 miliardi, messi in campo dall'inizio della crisi. A differenza rispetto alla prima edizione del fondo perduto introdotta al decreto Rilancio, in questo caso il ristoro sarà svincolato dalla perdita di fatturato.
Le misure contenute nel provvedimento si applicano dal 29 ottobre. Il decreto Ristori è stato infatti pubblicato in una edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale che è stata diffusa nella notte del 28. Il decreto ha cominciato l’esame parlamentare al Senato. Nel testo sono indicate, attraverso i codici Ateco, le 53 categorie che otterranno i nuovi contributi a fondo perduto previsti dal provvedimento.
Tempi dell’accredito
Nella fase di stesura del provvedimento Gualtieri ha incontrato le categorie travolte dalla stretta. A queste ha chiarito che per chi ha già ottenuto nei mesi scorsi l'indennizzo (decreto Rilancio), il riconoscimento dei nuovi fondi sarà automatico e arriverà con bonifico sul conto corrente da parte dell'agenzia delle Entrate «entro il 15 novembre». Concetto che il responsabile dell’Economia ha ribadito in occasione della conferenza stampa di presentazione del provvedimento: il Dl Ristori, ha sottolineato Gualtieri, «è contrassegnato da rapidità, semplifica ed efficacia». «Il contributo a fondo perduto - ha poi aggiunto - sarà erogato automaticamente a oltre 300.000 aziende che già lo hanno già avuto, e quindi contiamo per metà novembre di avere tutti bonifici effettuati da parte dell'Agenzia delle entrate».
Fin qui, la tempistica nell’assegnazione degli indennizzi per chi in passato ha già ottenuto sostegni. Per tutti gli altri, ossia quelli che, pur rientrando nella tabella delle attività individuate con i codici Ateco allegati al provvedimento, non hanno fatto domanda per ricevere il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio, o avevano un volume d’affari e corrispettivi sopra i cinque milioni - ha spiegato ancora il ministro - ci sarà una nuova domanda (tramite il canale dedicato dell'Agenzia delle entrate, ndr) che contiamo porterà bonifici entro metà di dicembre».
Tra le novità dell’ultima ora, l’introduzione di un paletto per limitare l’accesso ai ristori a fondo perduto alle sole attività con partita Iva attiva alla data del 25 ottobre 2020. Negli ultimi giorni infatti il Fisco ha registrato una corsa all’apertura di partite Iva o a cambiare codici Ateco così da intercettare gli indennizzi che sarebbero stati approvati dall’esecutivo. Di qui, la “stretta” sulla potenziale platea dei beneficiari.
Nuove scadenze
Dal punto di vista fiscale, il provvedimento prevede la proroga al 10 dicembre di quest’anno del termine per la presentazione del modello 770 da parte dei datori di lavoro; la sospensione della seconda rata Imu del 16 dicembre prossimo per gli immobili e le pertinenze in cui si esercitano le attività indicate nella tabella dei codici Ateco. La bozza del decreto estende ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020 il credito di imposta per i canoni di locazione e di affitto d’azienda già previsti dal decreto Rilancio. Se confermato rispetto alla prima edizione, il credito di imposta sarà del 60% dei canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e del 30% per gli affitti d’azienda (si veda anche Il Sole 24 Ore del 28 ottobre). Un’altra data da segnare in agenda è il 31 gennaio 2021: il decreto Ristori infatti prevede sei settimane in più di cassa integrazione di emergenza, le quali possono essere utilizzate dal 16 novembre al 31 gennaio (quando, stando a quanto prevede lo stesso decreto, scadrà anche la proroga del blocco licenziamenti).
Modalità
Per i ristori, come si è detto, ci sarà una sorta di “doppio binario”: per chi lo ha già avuto l'indennizzo sarà automatico e arriverà con bonifico sul conto corrente da parte dell'agenzia delle Entrate «entro il 15 novembre», come annunciato alle categorie da Gualtieri. Per gli altri l'Agenzia riaprirà il canale per le istanze e il ristoro arriverà, nelle intenzioni, entro la metà di dicembre. Per l'erogazione dei nuovi flussi di ristori, dunque, torna in campo l'Agenzia con la procedura già collaudata con il decreto rilancio. Una procedura che nei dieci giorni successivi alla presentazione della domanda accredita sul conto corrente del contribuente il contributo spettante.
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