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Tenaris, analisti apprezzano conti sopra le attese. Titolo paga calo petrolio

Nel trimestre utile più che raddoppiato (+118%) e fatturato in netto rialzo (+83%), sulla scia dell’ulteriore aumento dei prezzi in Nord America, della ripresa dei volumi in Medio Oriente e dell’incremento delle vendite in Sud America

di Stefania Arcudi

(IMAGOECONOMICA)

3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Tenaris ha messo a segno un secondo trimestre nettamente superiore alle previsioni, ma il titolo, dopo avere accelerato fino a guadagnare quasi cinque punti nella prima parte della seduta a Piazza Affari, piazzandosi in cima al FTSE MIB, ha poi tirato il freno a mano, complice l'inversione di tendenza del petrolio e di tutto il comparto energetico. Tra l'altro, durante la conference call con gli analisti, l'amministratore delegato Paolo Rocca ha parlato di «un costo dell'energia che è salito a livelli molto alti per quanto riguarda gas ed energia e potrà cominciare a incidere sui nostri costi, probabilmente nel quarto trimestre dell’anno». Anche se la società «sta agendo per minimizzare questo impatto e riposizionare la produzione nel nostro sistema globale», ha detto Rocca, «il rallentamento dell’economia ha inciso sui prezzi delle commodity e questo avrà un effetto sui conti, probabilmente a partire dal quarto trimestre», anche se per il momento è difficile prevedere l'effettivo impatto sui numeri.

Numeri che per ora sono tuttavia molto positivi. Nel periodo aprile-giugno il gruppo petrolifero ha messo a segno risultati sopra le previsioni, con utile più che raddoppiato (+118% a 634 milioni di dollari) e fatturato in netto rialzo (+83% a 2,8 miliardi), sulla scia dell’ulteriore aumento dei prezzi in Nord America, della ripresa dei volumi in Medio Oriente e dell’incremento delle vendite in Sud America. Gli analisti di Equita attendevano un utile netto di 495 milioni con ricavi per 2,697 miliardi, mentre quelli di Banca Akros stimavano profitti per 590 milioni con vendite per 2,655 miliardi. Nel primo semestre l’utile netto è salito del 191% a 1,137 miliardi di dollari, con ricavi per 5,168 miliardi (+91%) ed Ebitda di 1,433 miliardi (+188%).

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«Tenaris ha riportato un altro set di risultati molto solido: ci aspettiamo una revisione al rialzo mid-to-high single digit, ovvero tra il 5% e il 9%, delle nostre stime 2022 a livello di Ebitda (le nostre stime sono dell'8% superiori al consensus)», hanno sottolineato gli esperti di Equita. La società, a fine primo trimestre, aveva del resto anticipato un secondo periodo dell'anno con ricavi ancora in aumento, una previsione che è stata confermata anche per la seconda metà dell'anno, quando è attesa un'ulteriore crescita delle vendite e margini stabili, con prezzi più alti che compenseranno gli aumenti dei costi, mentre il free cash flow resterà positivo. Detto questo, la crescita del terzo trimestre potrà essere più limitata (è stata del 18% trimestre su trimestre nel secondo periodo dell'anno) per fattori stagionali e minori spedizioni di pipeline.

«Sebbene la crescita economica globale rallenti e le banche centrali aumentino i tassi di interesse per contenere le pressioni inflazionistiche, i prezzi del petrolio e del gas rimangono elevati e i quelli del gas e dell'energia elettrica in Europa hanno raggiunto livelli senza precedenti. La guerra in Ucraina prosegue e l'impatto di ulteriori sanzioni sulle esportazioni di petrolio russo, così come la riduzione dei flussi di gas russo verso l'Europa, hanno aumentato l'incertezza del mercato», spiega Tenaris, sottolineando che «le scorte rimangono a livelli bassi» e la risposta dell'offerta rimane «limitata», cosa che riflette i bassi livelli di investimento degli ultimi anni e «l'incertezza sulla domanda di lungo termine nella transizione energetica».

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