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Terme, giro d’affari 2022 in ripresa. Accelerazione sull’attività medicale

Assemblea annuale Federterme: nei primi 9 mesi fatturato del settore a 600 milioni (+36%) contro gli 800 milioni del pre Covid. Via alla piattaforma Italcares

di Enrico Netti

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2' di lettura

L’attività termale riprende quota e nei primi 9 mesi del 2022 il fatturato supera di poco i 600 milioni, includendo i servizi termali e i ricavi realizzati dagli hotel di proprietà delle terme, con il recupero del 36% rispetto lo stesso periodo del 2021. Il comparto è in sofferenza a causa del caro energia e non riesce a recuperare i livelli pre pandemia quando il giro d’affari era di circa 800 milioni e includendo le attività dell’indotto si raggiungevano i 1,5 miliardi.

L’assemblea Federterme

Questi i numeri che Massimo Caputi, presidente Federterme, ha presentato all’annuale assemblea dei soci. Una occasione per illustrare le prossime mosse del settore a partire dalla nascita di Italcares, piattaforma che sarà online il prossimo anno e sarà dedicata al turismo sanitario, segmento in cui Spagna, Portogallo, Germania e Slovenia riescono a ritagliarsi quote significative di un business che a livello mondiale vale oltre 2,1 miliardi di euro, secondo un report di The European House - Ambrosetti, mentre il turismo del benessere supera i 13,3 miliardi.

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L’obiettivo è intercettare i flussi di pazienti che dal Nord Europa, da Usa e una volta anche dalla Russia scelgono le terme della penisola iberica o della Slovenia e che in prospettiva un domani, per esempio, si faranno curare ad Abano Terme, Chianciano, Saturnia o scegliendo tra le 330 terme della penisola. Italcares dovrà essere approvata dal ministero del Turismo e sarà gestita da Federterme.

I cluster medicali

Questa piattaforma coinvolgerà le eccellenze della sanità italiana sia pubblica che privata con la creazione dei veri e propri cluster medicali. Le strutture ospedaliere dovranno essere accreditate all’estero e Italcares oltre alla filiera della riabilitazione rappresenterà per gli ospiti la via più semplice per organizzare il viaggio, soggiorno, terapie e cure.

«Il modello di riferimento è quello spagnolo dove il turismo sanitario è il forte crescita grazie a una combinazione tra turismo, sanità e a una proficua partnership tra pubblico e privato oltre a norme favorevoli» aggiunge Caputi. «Puntiamo alla riabilitazione termale respiratoria e motoria perché la comunità scientifica ha dimostrato come le cure termali accelerano i tempi della ripresa – aggiunge Marina Lalli, vice presidente di Federterme e presidente della Fondazione per la ricerca scientifica termale (Forst) che promuove e sostiene l’attività di ricerca medico-scientifica in ambito termale –. Con Italcares i fondi sanitari integrativi d’Europa e i singoli pazienti troveranno una offerta unica ed integrata». Secondo le stime della federazione il prossimo anno il turismo medicale dovrebbe crescere del 46% mentre una volta a regime la piattaforma produrrà una crescita del 15% del personale diretto.

L’assemblea di Federterme ha inoltre confermato Massimo Caputi presidente per un altro mandato, fino al 2025.

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