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Terremoto, dopo il Veneto l’Emilia: scossa tra Reggio e Modena di magnitudo 3.4

Secondo l’Ingv, il sisma, di magnitudo 4,2, è avvenuto alla profondità di 8 chilometri

Aggiornato il 28 ottobre alle 18.12

L’area dove sono avvenuti gli ultimi terremoti, con evidenziato quello dei giorni scorsi in provincia di Rovigo - NPK INGV

3' di lettura

Continuano le scosse di terremoto nell’Italia nord-occidentale. Nella mattinata di lunedì una scossa di magnitudo 3.4 è stata registrata alle 6.25 in Emilia, tra le province di Reggio e di Modena. Il sisma, secondo l’Ingv, ha avuto ipocentro a nove chilometri di profondità ed epicentro a due chilometri da Castellarano.

Due giorni prima, una nuova scossa di terremoto era stata registrata nel rodigino. Secondo la Protezione civile del Veneto, il sisma ha avuto una intensità di 4,3 punti della scala Richter (20 chilometri di profondità). In sostanza una replica del terremoto di mercoledì scorso, quasi identica la magnitudo 4.2, e stesso luogo di epicentro. Al momento non risultano danni. La scossa è stata avvertita dai comuni del rodigino e del veronese, ma anche in Emilia Romagna.

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Una scossa di terremoto, questa volta di magnitudo 4.2, si era verificata il 26 ottobre nei pressi di Calto (Rovigo). Il sisma, la cui notizia è stata diffusa dalla Protezione civile Fvg di Palmanova (Udine), è stato registrato dal Centro di Ricerche Sismologiche Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale-Ogs di Trieste. La scossa è stata avvertita a Bologna e in altre città dell’Emilia, come Modena. Al momento non si hanno notizie delle conseguenze.

Cesenelli è il centro più vicino al terremoto registrato in Veneto alle 15,45. Il sisma, di magnitudo 4,2, è avvenuto alla profondità di 8 chilometri. Lo rileva l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Gli altri comuni più vicini all’epicentro sono Calto (Ro) a 3 chilometri, Felonica (Mn) a 4 chilometri e Salara, a 5 chilometri. La sala operativa dei vigili del fuoco di Rovigo segnala di non aver ricevuto alcuna richiesta di soccorso, in seguito alla scossa di terremoto segnalata nel primo pomeriggio di oggi. Al momento risulta qualche telefonata di persone che hanno comunicato di aver sentito la scossa. La sala operativa è presieduta dal comandante dei vigili del fuoco di Rovigo Claudio Fortucci, che al momento esclude criticità.

“A Ferrara è stata sentita la scossa” del terremoto a Rovigo “ma ad ora non risultano danni”. Lo apprende LaPresse dallo staff del sindaco Alan Fabbri, sulla scossa di terremoto che si è verificata a Rovigo con magnitudo 4.2 e che è stata avvertita anche in Emilia, in particolare nel Ferrarese. Nessuna anomalia è stata rilevata sulla Torre di Garisenda di Bologna dopo la scossa di terremoto con epicentro in provincia di Rovigo. Lo riferisce il Comune: i tecnici hanno immediatamente esaminato le indicazioni provenienti dai sensori collocati sulla Torre e “al momento non è stata rivelata nessuna anomalia di rilievo”.

Una scossa di terremoto, di magnitudo 4.2, si è verificata nei pressi di Calto (Rovigo), a una profondità di 20 chilometri alle 15.45, 25 Ottobre 2023. ANSA/INGV

L’evento è accaduto proprio nel giorno in cui il Crs, Centro di ricerche sismologiche di Udine, parte dell’Ogs, ha lanciato una rete di “interrogatori” che, attraverso la fibra ottica, sono in grado di registrare le vibrazioni del terreno in forma “lunga e continua”, consentendo di migliorare notevolmente la capacità di monitoraggio in tempo reale degli eventi sismici.

È l’esperimento “di frontiera”, unico in Europa, che il Crs sta sviluppando attraverso la prossima installazione di 5 interrogatori di fibra grazie all’investimento di 1 milione di euro per questa nuova tecnologia, sostenuto da fondi del Pnrr. A illustrare questo e altri progetti del Crs, in occasione del rinnovo della convenzione tra Ogs e Regione Fvg, sono stati i vicedirettori del Centro, Paolo Comelli e Giuliana Rossi. “Stiamo facendo l’appalto per l’acquisto degli interrogatori, Distributed Acoustic Sensing - ha detto Comelli - che, attraverso la rete di fibra ottica messa a disposizione da Insiel, consentono la misurazione delle vibrazioni non solo in un punto, come fanno i tradizionali sismometri e accelerometri, ma anche continua nel terreno, per una distanza di circa 20 km per ciascun dispositivo. In sostanza è come se collocassimo un sensore ogni quattro metri lungo questa distanza”.

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