Terremoto a NatWest: la ceo si dimette per le «informazioni riservate» su Farage
Il politico di estrema destra aveva denunciato il fatto che il suo conto con la banca privata Coutts era stato chiuso all'improvviso «per ragioni politiche»
di Nicol Degli Innocenti
3' di lettura
NatWest, una delle grandi banche britanniche, ha perso la Ceo. Alison Rose, al vertice dal 2019, è stata costretta alle dimissioni stamani dopo avere rivelato a un giornalista informazioni riservate e fuorvianti su Nigel Farage, il politico di estrema destra ex leader del Brexit Party.
Lo scandalo era scoppiato quando Farage aveva denunciato il fatto che il suo conto con la banca privata Coutts, che fa parte del gruppo NatWest, era stato chiuso all'improvviso per ragioni politiche.
La Bbc, la radio e televisione di Stato, citando una fonte «anonima ma autorevole» di NatWest, aveva smentito la versione dei fatti di Farage, rivelando che il suo conto era stato chiuso «per ragioni commerciali», perchè non aveva più i fondi sufficienti. Per mantenere il conto a Coutts, nota come la banca della famiglia reale e degli aristocratici del regno, è necessario avere almeno tre milioni di sterline di risparmi.
Farage aveva contestato la storia della Bbc ed era riuscito a trovare un documento che dimostrava che durante una riunione i vertici della banca avevano espresso perplessità sulle sue opinioni politiche estreme e sulla possibilità di un danno alla reputazione di Coutts in caso Farage avesse ricevuto denaro da «fonti sospette».
Riservatezza violata
Dopo la pubblicazione del dossier rivelatore la Bbc si è scusata formalmente con Farage, ma ha ribadito di avere avuto le informazioni errate sulla mancanza di fondi da una fonte attendibile. A quel punto la Rose è stata costretta ad ammettere di essere stata lei a fare le rivelazioni al giornalista, violando quindi la regola d'oro sulla riservatezza e l'obbligo che hanno le banche di tutelare la privacy dei clienti.
La Rose si è scusata con Farage per avere fatto «commenti non appropriati su di lui». I vertici di Natwest hanno inizialmente fatto quadrato attorno a lei, ammettendo che aveva commesso «un errore di giudizio» ma ribadendo che la CEO aveva la «piena fiducia» del consiglio di amministrazione.
Il pressing del Governo
Il Governo però non era d'accordo. Fonti di Downing Street hanno fatto sapere che sia il premier, Rishi Sunak, che il cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt avevano «gravi perplessità» sulla decisione di NatWest di salvare la testa della Rose. Dopo una serie di colloqui notturni il presidente del gruppo Natwest, Sir Howard Davies, ha quindi rilasciato una dichiarazione stamani dicendo che «il consiglio e Alison Rose hanno concordato che lascerà l'incarico di Ceo. E' un momento triste».
L’impatto per la banca
Non solo lo scandalo danneggia la reputazione di NatWest, ma l'uscita di scena della Rose è un danno per la banca. La CEO infatti era riuscita a rilanciare le fortune di NatWest, che durante la grande crisi finanziaria era stata salvata dal Tesoro britannico, che mantiene tuttora una quota del 38,6 per cento. «Resto immensamente orgogliosa del progresso che la banca ha fatto nel sostenere i clienti, le famiglie e le imprese in Gran Bretagna, costruendo le fondamenta per una crescita sostenibile», ha detto la Rose nella sua lettera di dimissioni.
Paul Thwaite, responsabile degli affari commerciali e istituzionali della banca, è stato nominato amministratore delegato ad interim per un anno.Farage stamani ha detto che l'uscita di scena della Rose è «un buon inizio», ma ha chiesto le dimissioni dell'intero consiglio di amministrazione della banca, colpevole secondo lui di avere avallato le sue bugie.
Il Governo vuole dimostrare di essere dalla parte non tanto di Farage ma di tutti i cittadini che hanno il diritto di attendersi riservatezza, trasparenza, rigore e rispetto delle regole da parte delle loro banche. «È giusto che la Ceo di NatWest abbia dato le dimissioni -, ha dichiarato Andrew Griffith, il sottosegretario responsabile della City -. Non sarebbe mai successo se Natwest non avesse deciso di chiudere un conto a causa delle opinioni politiche del tutto legittime di una persona, cosa del tutto inaccettabile. Spero che tutto il settore finanziario impari da questa vicenda».
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