Terzo Polo, Calenda-Renzi a un passo dalla rottura. Azione: «Basta tatticismi». Iv: «Da noi contributo da 1,2 milioni»
Azione: inaccettabili i tatticismi durati mesi dell’ex premier. La replica: «C’è qualcuno che cambia idea una volta al giorno, ma quel qualcuno non siamo noi»
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Il Terzo Polo rischia di esplodere prima di nascere. Ad accendere le ostilità tra Italia viva e Azione è un dirigente del partito di Carlo Calenda che dice: «L’unico problema dirimente oggi per la costruzione del partito unico dei liberal-democratici è che Renzi non vuole prendere l’impegno a sciogliere Italia Viva e a finanziare il nuovo soggetto e le campagne elettorali». Per Azione sono «inaccettabili i tatticismi durati mesi dell’ex premier».
Ne segue un botta e risposta che trascina per tutta lagiornata. Arriva subito la replica dal fronte renziano: «Non c’è nessun tatticismo di Italia Viva. Abbiamo deciso di fare un congresso democratico in cui ci si confronti a viso aperto e non con le veline anonime» scrivono Alessia Cappello e Ciro Buonajuto, portavoce nazionali di Italia Viva. «Ci sono le date già fissate, ci sono le regole decise da Calenda comprese quelle sul tesseramento, ci sono i gruppi di lavoro con i nomi già decisi, c’è il comitato politico. Noi siamo pronti al congresso che Calenda ha chiesto di fare. E ci mettiamo nome e cognome. C’è qualcuno che cambia idea una volta al giorno, ma quel qualcuno non siamo noi».
Calenda: avanti per il partito dei liberal-democratici
Il segretario di Azione Carlo Calenda interviene su Twitter per confermare la rotta verso il Terzo Polo: «Per quanto concerne Azione la prospettiva di un partito dei liberal-democratici aperto e inclusivo resta l’unica utile al paese. Va perseguita seriamente e rapidamente con i soggetti realmente interessati. Polemiche da cortile non ci interessano e non vi prenderemo parte».
Bonifazi: Iv ha contribuito con oltre 1,2 milioni
È poi la volta del tesoriere di Italia Viva Francesco Bonifazi che chiarisce: «A differenza di quanto sussurrato da veline anonime, giova ricordare che Italia Viva ha contribuito in modo paritetico rispetto ad Azione a tutte le campagne elettorali del terzo polo, dalle politiche alle regionali del Friuli Venezia Giulia». E ancora: «La scelta di come destinare i soldi è stata presa dal senatore Carlo Calenda che ha optato nella stragrande maggioranza dei casi per affissioni recanti il suo volto e il suo nome». Italia Viva, fa sapere Bonifazi, ha contribuito «per oltre 1,2 milioni di euro. Quanto al futuro 2x1000 andrà ovviamente alla struttura legittimata dal congresso democratico».
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