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Terzo polo sul doppio binario: per il salario minimo chiama l’opposizione, per industria 4.0 la maggioranza

Sono state illustrate presso la sala stampa della Camera dal leader di Azione Carlo Calenda

Calenda: Schlein ha pensiero lontano da noi

3' di lettura

Il Terzo polo punta sempre più a svolgere un ruolo “terzo”, centrista, che gli consenta di lasciare aperto un dialogo sia con le forze politiche di maggioranza sia con le opposizioni. Una politica del “doppio binario”, che lo ha portato ad avanzare quattro proposte: due per la maggioranza e due per le opposizioni. Sono state presentate oggi presso la sala stampa della Camera dal leader di Azione Carlo Calenda.

Le proposte per le opposizioni: liste di attesa nella sanità e a favore del salario minimo

Si parte dalle opposizioni. Le due proposte, rivolte in particolare a Pd e Cinque Stelle, si concentrano su due temi strategici, anche considerato l’elettorato di riferimento: la sanità pubblica e il lavoro. Nel primo caso, Il Terzo Polo propone di attuare un piano straordinario per le liste di attesa nella sanità e uno per i pronto Soccorso. Sul secondo fronte, l’attenzione si concentra su una legge sul salario minimo. «Vediamo se su salario minimo si riesce a parlare di qualcosa che non sia un titolo e se sulla sanità si riesce a fare una battaglia comune nel merito - ha confidato Carlo Calenda -. Siamo disponibili da oggi, con l’opposizione, agli approfondimenti tecnici».

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... e quelle per la maggioranza: rifinanziare Industria 4.0 e ripristinare Casa Italia

Poi ci sono le proposte per la maggioranza: rifinanziare Industria 4.0 con i fondi del Pnrr estendendola alla transizione ecologica e ripristinare la struttura di missione Casa Italia.

Salario minimo

La proposta del Terzo polo su salario minimo è a 9 euro l'ora, comprensivo di tredicesima, tfr, salario differito ed eventuali benefit accessori (come ad esempio buoni pasto), che si applichi a tutti i lavoratori dipendenti, saltuari e parasubordinati i cui corrispettivi economici sono determinati su base oraria indipendentemente dalla tipologia di contrattualizzazione. Devono essere concessi 12 mesi alle parti sociali per definire nuovi Ccnl per i lavoratori attualmente scoperti e per adeguare al nuovo salario minimo i corrispettivi economici definiti nei Ccnl vigenti. Questi adeguamenti non possono comunque determinare l’applicazione di un trattamento economico peggiorativo rispetto a quello applicato in virtù dei contratti collettivi in essere. Le imposte sui premi di produttività fino a 6.000 euro annui devono essere azzerate. Attualmente l’aliquota del 5% è valida solamente per importi inferiori a 3.000 euro. Gli aumenti salariali che derivano dalla contrattazione di secondo livello devono essere detassati.

Abbattimento delle liste d’attesa

Seconda proposta alle opposizioni: investire 10 miliardi di euro per abbattere le liste di attesa. Per smaltire le 30 milioni di visite ambulatoriali in arretrato, la proposta è di sovvenzionare l’utilizzo dell’intramoenia; per smaltire le restanti 68 milioni di prestazioni, affidare alle strutture accreditate le prestazioni che il pubblico non riesce a erogare nei tempi previsti (60 giorni). Riorganizzare il processo di presa in carico del paziente e di pagamento della prestazione prevedendo un solo centro unico di prenotazione per ogni area omogenea (ad esempio, Regione o Provincia), con il cittadino che non deve pagare il costo della prestazione per poi essere rimborsato dalla Asl ma che paga esclusivamente il costo del ticket. L’attuazione di questo piano straordinario può essere coperto - si legge nelle proposte del terzo polo - con gli 11 miliardi di euro derivanti da maggiori entrate (crescita economica superiore alle previsioni iniziali) e minori spese (minore costo dell’energia e contabilizzazione dei crediti di imposta edilizi negli anni precedenti). Per aiutare i pronto soccorso, il terzo polo propone di potenziare il reclutamento dei medici rendendo più attrattivo il reparto e aumentando qualità e quantità dei medici (no medici a gettone). E poi, ridurre gli accessi al Pronto soccorso e i tempi di attesa dei posti letto e istituire un presidio fisso di forze dell’ordine.

Ripristinare Industria 4.0

Il Terzo polo propone alla maggioranza di ripristinare Impresa 4.0 utilizzando i fondi del Pnrr per il 2023 e il 2024. Ripristinare l’iper ammortamento (250%) per i beni strumentali innovativi e il super ammortamento (130%) per i beni strumentali nuovi (costo di circa 6,6 miliardi l’anno); estendere gli incentivi per i beni tecnologicamente avanzati agli investimenti per la transizione ecologica (costo di circa 4,5 miliardi di euro l’anno); potenziare il credito d’imposta per ricerca e sviluppo che è stato dimezzato nel 2023 (cisto di circa 400 milioni) e reintrodurre il credito “formazione 4.0” il cui costo è di circa 150 milioni l’anno. Infine, ripristinare il dipartimento Casa Italia con la struttura Italia Sicura per il contrasto al rischio idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche e la lotta alla siccità.


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