Tesla accusa la burocrazia tedesca che rallenta il via alla gigafactory
In un documento di 10 pagine la casa californiana attacca la burocrazia che ferma un impianto fatto per contribuire al contrasto del cambiamento climatico
di Alberto Annicchiarico
2' di lettura
Attacco diretto alla burocrazia tedesca. Tesla ha criticato il lungo processo di approvazione per la fabbrica che il produttore californiano di auto elettriche, primo per capitalizzazione nel mondo, sta costruendo fuori dalla capitale tedesca Berlino. In un documento legale di dieci pagine reso pubblico ieri, Tesla ha sostenuto che la fabbrica aiuterebbe a combattere il riscaldamento globale diffondendo la mobilità elettrica. È «particolarmente irritante» per Tesla che 16 mesi dopo aver presentato la sua domanda, non ci sia ancora una data per il rilascio di un'approvazione finale. Non è l'unico problema incontrato da Tesla. Anche il processo di assunzione del personale super qualificato necessario a fare funzionare l'impianto si è rivelato più ostico del previsto.
Tesla sta costruendo una gigafactory, la prima in Europa, nella località di Gruenheide, dove realizzerà il crossover Model Y. I lavori, per cui la cancelliera Merkel spese parole di lode (e anche soldi, visto il miliardo di euro di finanziamenti), sono andati avanti finora grazie a permessi temporanei, dato che una decisione finale da parte dello stato del Brandeburgo è ancora in sospeso a causa delle denunce dei gruppi ambientalisti (per la deforestazione) e dei residenti locali. Tesla vuole aprire il nuovo impianto da 4 miliardi di euro il 1 luglio e punta a una produzione di 500.000 auto all'anno.
L'azienda americana, si legge nel documento datato 7 aprile, indirizzato a un tribunale regionale di Berlino (il Brandeburgo circonda ma non comprende il territorio della capitale) e rivelato dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha «imparato per esperienza diretta che gli ostacoli nei processi di approvazione della Germania stanno rallentando la necessaria trasformazione industriale. Questo scoraggia gli investimenti necessari in progetti e infrastrutture di energia pulita e rende praticamente impossibile per la Germania raggiungere i suoi obiettivi sul clima».
La Gigafactory 4 è una scelta strategica per la casa fondata da Elon Musk, proprio mentre le grandi rivali europee e in particolare tedesche stanno accelerando sui programmi di elettrificazione della gamma e incrementano rapidamente le vendite. Tesla lo scorso anno ha venduto 499mila veicoli contro i 230mila di Volkswagen, che però punta a costruirne un milione già quest’anno. Il marchio californiano a risposto con vendite record oltre le stime nel primo trimestre e potrebbe superare l’obiettivo di 750mila per il 2021. Proprio oggi Bmw e Mercedes hanno comunicato dati di vendita molto positivi nel primo trimestre con crescita a doppia cifra, spinta dal mercato cinese.
Il titolo Tesla, comunque, non ne ha risentito, guadagnando intorno al 2% e quasi riportando sulla parità la performance da inizio anno, anche grazie alla proposta dell’Amministrazione Biden di mettere nel conto una maxi spesa da 174 miliardi di dollari in incentivi per la mobilità elettrica.
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