Tesla e sicurezza, maxi richiamo negli Usa. La Borsa chiude un occhio
L’Autorità che indaga anche sul sistema di guida assistita ha acceso un faro su telecamere per la retromarcia e aperture improvvise del cofano
di Alberto Annicchiarico
3' di lettura
Un richiamo da quasi mezzo milione di vetture negli Stati Uniti che però ha inciso relativamente sui corsi di Borsa. Tesla è alle prese con problemi per 475mila tra Model 3 e Model S, un numero che equivale all’intera produzione dello scorso anno e alla metà di quest’anno, che secondo le stime più recenti sfiora il milione. Da sistemare ci sono la telecamera per la retromarcia e la chiusura del cofano anteriore, che aumentano il rischio di incidenti, secondo l’Autorità di regolamentazione della sicurezza stradale (Highway Traffic Safety Administration o NHTSA) .
Le azioni, in realtà, sono scese fino al 3% al mattino, ma poi hanno recuperato quasi la parità, peggiorando a mezz’ora dalla chiusura. Va ricordato che nel 2021 l’incremento è stato appena inferiore al 50% attestando la market cap oltre la barriera del trilione di dollari. Gli anni interessati dal richiamo vanno dal 2014 al 2021. Il produttore di veicoli elettrici statunitense sta richiamando 356.309 veicoli Model 3 2017-2020 per risolvere problemi relativi alla telecamera per la retromarcia e 119.009 veicoli Model S a causa di problemi al cofano anteriore, ha affermato la NHTSA. Per le berline Model 3, «la struttura che fissa la telecamera per la retromarcia può essere danneggiata dall’apertura e dalla chiusura del bagagliaio, impedendo la visuale al conducente», ha affermato l’NHTSA. Tesla ha contato 2.301 richieste di garanzia e 601 rapporti relativi al problema negli Stati Uniti. Per i veicoli Model S, i problemi di chiusura del cofano anteriore possono determinarne l’apertura «senza preavviso». che ovviamente sottrae visibilità al conducente, «aumentando il rischio di incidenti», ha affermato la stessa casa di Palo Alto.
Tesla si è difesa sostenendo di non essere a conoscenza di incidenti, lesioni o decessi relativi ai problemi citati nel richiamo delle Model 3 e Model S, ha reso noto l’NHTSA. L’Autorità ha di recente indagato su 580.000 veicoli Tesla in seguito alla decisione della casa automobilistica di consentire la riproduzione dei giochi sul grande display mentre sono in movimento. La casa guidata da Elon Musk ha quindi fatto rapidamente retromarcia, rendendo impossibile l’uso dei videogames mentre l’auto è in marcia. Sempre sotto la pressione di NHTSA, Tesla a febbraio aveva accettato di richiamare 135mila veicoli con display touchscreen a rischio guasto e quindi possibili cause di incidente. Ma l’indagine più seria è quella aperta in agosto quando l’NHTSA ha messo sotto inchiesta il sistema di guida assistita denominato autopilot dopo una ventina di incidenti che hanno registrato numerosi feriti e un morto.
Musk ha annunciato giusto ieri che prevede nel 2022 l’arrivo di un aggiornamento dell’autopilot (un gingillo che costa diverse migliaia di euro all’acquirente) tale da passare dal livello 2 al livello 4. Lo stesso autopilot è sotto inchiesta a Parigi dopo lo spettacolare incidente dell’11 dicembre che ha visto impazzire un taxi Model 3 fuori servizio della compagnia G7 (che ha messo tutte le sue Model 3 in garage). Il conducente e la sua famiglia stavano andando a cena quando, stando al racconto del tassista, l’auto è totalmente sfuggita al controllo, accelerando e travolgendo automezzi e persone.
Sempre in materia di guida assistita, a fine giugno un analogo problema di improvvise e pericolose accelerazioni aveva interessato 285mila tra Model 3 e Model Y in Cina, ma era stato risolto con un aggiornamento Ota, ovvero over-the-air (a distanza) senza che le vetture fossero realmente richiamate.
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