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Ecco perché le azioni di Tesla crollano dopo i risultati trimestrali

Il margine lordo è ai minimi dal 2019 e gli investitori vendono. Musk apre a licenze per il software di guida ai concorrenti

di Alberto Annicchiarico

Il Cybertruck in mostra al Meatpacking District di Manhattan, New York City. REUTERS/Jeenah Moon/File Photo

3' di lettura

Le azioni Tesla affondano a Wall Street (-9,6% in dirittura d'arrivo), allontanando il primo costruttore di auto elettriche dai 900 miliardi di dollari di capitalizzazione. Colpa dei nuovi alert sulla redditività arrivati dalla trimestrale presentata mercoledì dopo la campanella e nonostante i progressi dal lato dell’utile per azione e del fatturato. Non è bastato al mercato che l'eps nel secondo trimestre sia stato di 91 centesimi, superiore agli 81 centesimi per azione stimati dagli analisti. Né che il fatturato abbia compiuto un balzo prodigioso, +47% a 24,9 miliardi di dollari, anche in questo caso superiore alle aspettative (24,5 miliardi).

Margine lordo ai minimi dal 2019

Il ceo Elon Musk, commentando i conti, ha dichiarato che Tesla dovrà continuare a ridurre i prezzi se i tassi di interesse continueranno a salire. Mesi di sforbiciate ai listini hanno spinto brillantemente i volumi (466mila consegne tra aprile e giugno, +83% sul 2022) ma hanno anche depresso il margine lordo, sceso al 18,1%, minimo degli ultimi quattro anni. E questo non fa piacere agli investitori. Il tycoon ha comunque minimizzato: i margini di profitto in calo sarebbero effetti temporanei.

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Guida assistita, Saas per altri costruttori

«Mettere a rischio i margini a favore della produzione di più veicoli ha senso», ha comunque detto Musk, facendo riferimento alla sua convinzione che Tesla saprà offrire un livello di guida autonoma che aumenterà il valore anche delle auto già vendute. Tra l'altro il ceo ha sottolineato proprio i progressi verso la possibilità di rendere il pur discusso software di assistenza alla guida (Full self driving, Fsd) disponibile ad altri produttori. Tesla sta avviando discussioni preliminari sulla concessione della licenza a un importante costruttore, ma non sono stati forniti ulteriori dettagli. «Se l’azienda riuscirà a monetizzare con successo le sue capacità sul sistema di guida assistita Fsd nei prossimi cinque anni, i margini del comparto AI di Tesla potrebbero essere simili a quelli di una società di software-as-a-service», osserva Alec Lucas, Research Analyst di Global X. «I margini di Tesla - aggiunge poi Lucas - si sono ulteriormente compressi in questo trimestre. Ma riteniamo che abbiano ormai toccato il minimo, o quasi, dato il potenziale di maggiore efficienza operativa in tutta l’attività. Tesla è ora sulla buona strada per raggiungere un fatturato di 100 miliardi di dollari nel 2023, con una crescita di quasi il 50% su base annua, cosa che a nostro avviso poche società a grande capitalizzazione possono vantare».

Oltre ad agire sui prezzi, Tesla sta investendo denaro in nuovi modelli, incluso il molto annunciato Cybertruck, presentato ma in ritardo sulla tabella di marcia: le consegne dovrebbero iniziare entro l'anno. E poi c'è Dojo, il supercomputer su cui Musk prevede di spendere almeno 1 miliardo di dollari entro la fine dell’anno prossimo.

La sfida del Cybertruck

Secondo Lucas, «l’imminente lancio del Cybertruck, unito ai miglioramenti dei prodotti e ai recenti tagli dei prezzi degli altri modelli, dovrebbe aiutare Tesla a rimanere competitiva».

Ma a complicare le sfide del produttore di Austin, Texas c'è l’aumento delle scorte. L’azienda ha dichiarato di avere ora 16 giorni di forniture globali, rispetto ai 15 dello scorso trimestre e ai soli quattro di un anno fa. Infine, sebbene Tesla sia ancora sulla buona strada per produrre circa 1,8 milioni di veicoli nel 2023, la produzione diminuirà nel trimestre in corso a causa di una messa a punto degli impianti.

Tuttavia c'è chi ha una visione decisamente più ottimista. Secondo Dan Ives, analista di Wedbush, Tesla starebbe vivendo un momento Apple anni 2008/9. E potrebbe vedere un balzo del titolo verso i 350 dollari (ieri era a 265) sulla base dell'affermazione del suo ecosistema, dagli accordi americani con la concorrenza sui supercharger alla concessione in licenza del Fsd/AI, fino alle nuove batterie con celle 4680, che dovrebbero assicurare un risparmio significativo su ogni vettura prodotta. Batterie che saranno montate anche sul Cybertruck.

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