Tesla, Musk assolto dall’accusa di frode per il tweet sull’uscita dalla Borsa
Verdetto della giuria di San Francisco sulle dichiarazioni social del 2018 che annunciavano il delisting facendo schizzare il titolo: non fu una frode
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Il fondatore di Tesla Elon Musk è stato assolto dall’accusa di frode per un tweet in cui affermava di avere «finanziamenti assicurati» per l’uscita dalla borsa della casa automobilistica. Il proprietario di Twitter ha dovuto affrontare un’azione legale collettiva intentata per conto degli azionisti di Tesla che sostenevano di essere stati ingannati con i post nell’agosto 2018. Se la giuria di San Francisco lo avesse ritenuto responsabile, Musk avrebbe potuto essere condannato a pagare miliardi di dollari di danni. Musk - che voleva che il processo si spostasse in Texas, dove ha sede Tesla, sostenendo che non avrebbe potuto ottenere un processo equo a San Francisco - ha accolto con favore la sentenza di assoluzione che i nove giurati hanno emesso in meno di due ore.
Su Twitter, la piattaforma di social media che ha acquistato per 44 miliardi di dollari lo scorso ottobre, ha scritto: «Grazie al cielo, la saggezza della gente ha prevalso! Sono profondamente grato per la decisione unanime di innocenza della giuria». Al centro della causa c’era il tweet di Musk del 7 agosto 201. I querelanti avevano sostenuto che Musk aveva mentito quando aveva twittato che «il sostegno degli investitori» era «confermato». Il prezzo delle azioni era subito aumentato dopo il tweet, ma era sceso di nuovo in pochi giorni dopo che è stato chiaro che l’operazione non sarebbe andata a buon fine. Le perdite degli investitori sono state calcolate fino a 12 miliardi di dollari, secondo un advisor reclutato dagli azionisti.
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