Tesla, non solo Italia e Francia: in Europa tutti vogliono la fabbrica di Musk
Dove sorgerà la prossima fabbrica europea di Tesla? In gioco ci sono miliardi di investimenti. Mentre lo stabilimento del marchio alle porte di Berlino arranca per troppa burocrazia, i leader dei Paesi Ue sgomitano per indirizzare le future scelte di Elon Musk
I punti chiave
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Dove sorgerà la prossima fabbrica europea di Tesla? In gioco si cono miliardi di investimenti. Tanto che i leader dei Paesi Ue stanno sgomitando per indirizzare la decisione di Elon Musk, fondatore di Tesla e uomo più ricco del mondo.
I segnali non mancano. Giovedì, Elon Musk è atterrato a Roma per una visita con il primo ministro italiano Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi.
Musk si è poi recato a Parigi, per incontrare il presidente francese Emmanuel Macron: il loro secondo appuntamento in poco più di un mese.
Incontri fatti di vino, abbracci e chiacchiere. Di cui si è saputo poco, ma in cui sicuramente si è parlato di affari. Del resto, Francia e Italia non sono gli unici corteggiatori di Elon Musk: Tesla sarebbe in trattativa anche per una fabbrica in Spagna.
I problemi della fabbrica tedesca
Intanto, l’unica fabbrica di Musk nel continente, alle porte di Berlino, procede spedita e ha centrato il suo target di produzione a 5mila vetture a settimana. Tesla ha condotto un’aggressiva campagna di taglio dei listini nel corso del 2023 proprio per accelerare sui volumi e sfidare la concorrenza, in un momento che vede l’industria alle prese con il rallentamento dell’economia.
Ma Elon Musk ha in mente gli obiettivi di medio e lungo termine: ovvero passare da 4 a 10-12 impianti per raggiungere i 20 milioni di unità prodotte entro il 2030. Un obiettivo davvero ambizioso, visto che nonostante i record quest’anno Tesla non dovrebbe andare oltre quota 1,8 milioni. L’Europa rientra tra le aree in cui potenziare la produzione. Secondo gli analisti la prossima gigafactory della casa di Austin servirà a produrre non i modelli della gamma attuale (in Germania solo Model Y, ora con le nuove blade battery di BYD), ma una nuova generazione di veicoli elettrici a basso costo (la molto attesa Model 2 con prezzo base da 25mila euro), cui Tesla sta lavorando.
I dialoghi con i leader e il nodo Twitter
Le riunioni di alto livello di Musk non sono sempre andate bene. In Italia, tra discussioni sull’intelligenza artificiale e il settore automobilistico, Elon Musk - padre di 10 figli - ha espresso alla Meloni preoccupazioni per il basso tasso di natalità del Paese.
In Francia, i discorsi su una potenziale fabbrica di batterie sono stati offuscati dalle polemiche su Twitter, altra società posseduta da Musk. Solo tre settimane fa, il ministro per gli affari digitali di Macron ha avvertito che se il gigante dei social media non si fosse adeguato alle nuove regole Ue sulla trasparenza entro la fine di agosto, avrebbe rischiato multe e, infine, un possibile bando di Twitter dall'Unione europea.
La rincorsa agli Usa sui veicoli elettrici
Tutto questo accade in un momento in cui i leader europei sono particolarmente ansiosi di attrarre investimenti.
Gli incentivi dell’Inflation Reduction Act americano, voluto dal presidente Joe Biden, stanno alimentando le preoccupazioni che l’Europa rimarrà indietro nella corsa per attrarre la produzione di componenti per veicoli elettrici.
L’Italia ha lottato per ottenere impegni da grandi investitori tecnologici statunitensi e ha tenuto colloqui preliminari con società con sede a Taiwan per aumentare le sue capacità di chip.
Le discussioni con Intel sotto l’ex primo ministro Mario Draghi non sono riuscite a portare a un accordo e l’approccio che punta sul “Made in Italy”, recentemente svelato da Meloni, potrebbe sollevare interrogativi sul perché un’azienda americana dovrebbe incanalare investimenti in un paese focalizzato sulla priorità delle imprese domestiche.
Macron, nel frattempo, ha cercato di attirare le big tech puntando a fare di Parigi un hub tecnologico con focus sull’intelligenza artificiale. E con Musk i punti di contatto non mancano: Tesla si è impegnata ad acquistare nichel da uno stabilimento in difficoltà sostenuto dallo Stato Francese in Nuova Caledonia, un territorio francese nel Pacifico meridionale, e SpaceX ha un accordo per il lancio di satelliti per l’operatore parigino Eutelsat.
Ma al di là degli accordi già chiusi, più di ogni altra cosa, il governo di Macron ha affermato di voler indurre Musk a costruire una fabbrica di auto elettriche in Francia. Il presidente francese sta cercando di trasformare la Francia settentrionale, un tempo roccaforte industriale, in un hub per la produzione di veicoli elettrici e batterie.
I contatti di Musk con la Spagna
Sebbene recentemente Musk non abbia visitato la Spagna per affari ufficiali, va ricordato che l’anno scorso era stato invitato dal primo ministro socialista Pedro Sanchez dopo che, con un tweet, il fondatore di Tesla aveva suggerito al governo spagnolo di aumentare gli investimenti nell’energia solare.
Il rapporto non si è mai interrotto, tanto che i media spagnoli hanno riferito all’inizio di questo mese che Tesla sta discutendo con il Governo di Madrid la nascita di un impianto di batterie nella regione costiera di Valencia. Né il governo né la società hanno però commentato la notizia.
Del resto, quello con Tesla non è l'unico dossier aperto a Madrid sul fronte della mobilità del futuro: la Spagna sta cercando con tutti i mezzi di espandere la sua capacità di produzione di batterie e veicoli elettrici per contribuire a compensare un previsto calo delle auto con motore a combustione. E recentemente il gruppo Volkswagen ha annunciato l’intenzione di costruire un hub per auto elettriche da 7,7 miliardi di dollari proprio a Valencia.
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