Tesla paga caro il tweet: persi 200 miliardi. Ma il fratello di Musk ha venduto prima
Kimbal Musk, che siede nel cda di Tesla, ha venduto 88.500 azioni il 5 novembre, incassando 109milioni. La società per ora non commenta
di Redazione Finanza
I punti chiave
2' di lettura
Il titolo Tesla è arretrato a 1.023 dollari da 1.173 in una sola seduta, quella di martedì 9 novembre. Un bagno di sangue per la società di Palo Alto, che ha ceduto l’11,9% e in due sedute ha perso quasi 200 miliardi di dollari di valore (anche se nella giornata di mercoledì 10 novembre ha in parte recuperato le perdite e Musk ha venduto 5 miliardi di dollari di azioni Tesla proprie).
Il sondaggio su Twitter di Musk (perdita personale per lui circa 50 miliardi) che ha chiesto se avrebbe dovuto vendere il 10% della sua quota è stato seguito dalla notizia del fratello Kimbal Musk che ha venduto ben 109 milioni di dollari in azioni Tesla giusto il giorno prima del sondaggio lanciato dal ceo del produttore di auto elettriche.
Musk chiede alla rete, Kimbal vende
Kimbal, 49 anni, membro del consiglio di amministrazione di Tesla, ha venduto 88.500 azioni Tesla il 5 novembre, secondo un documento presentato lunedì dopo la chiusura del mercato. Ha venduto la quota a un prezzo medio di 1.229,91 dollari per azione tramite JPMorgan. il che equivale a circa 109 milioni. Le azioni vendute rappresentavano circa il 15% della quota azionaria di Kimbal, escluse le opzioni.
Chi è l’altro Musk
Kimbal ha frequentato la scuola di cucina e si è affermato come imprenditore di Brooklyn orientato alla sostenibilità. Ha un patrimonio valutato a circa 950 milioni, secondo il Bloomberg Billionaires Index, anche se l’ultimo proxy di Tesla mostra che aveva 599.740 azioni, pari a tutto il suo capitale all’epoca, impegnato come garanzia per prestiti personali.
Lo chef-ristoratore sportivo con cappello da cowboy è ceo di Kitchen Restaurant Group e co-fondatore di Square Roots Urban Growers, una comunità agricola urbana che coltiva in spazi che includono vecchi container.
È membro del consiglio di amministrazione di Tesla dall’aprile 2004 ed è anche direttore di SpaceX, l’azienda aerospaziale creata nel 2002 da Elon Musk. Tesla non ha risposto a una richiesta di commento.
L’affondo dell’investitore Michael Burry
Ieri è poi arrivato l’affondo di Michael Burry, che ha accusato Elon Musk di voler vendere azioni per coprire i debiti personali. Stando a quanto riporta Business Insider, l’investitore reso famoso dal film ’The Big Short’ ha affermato in un tweet (che non appare più sul suo profilo) che Musk ha bisogno di soldi per i prestiti che ha contratto usando le sue azioni Tesla.
Questa pratica ha innescato un esame approfondito in estate dopo che un’indagine di ProPublica ha raccontato come alcuni ricchi del mondo hanno preso in prestito le loro azioni per ridurre al minimo i loro oneri fiscali. Nel secondo trimestre 2021 lo stesso Burry aveva aumentato le sue scommesse ribassiste su Tesla.
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