Tesla, la seconda fabbrica europea potrebbe essere in Spagna
Contrariamente a quanto lasciato presagire da Elon Musk dopo il recente incontro con Macron, il primo costruttore mondiale di auto elettriche sarebbe in trattative per un impianto da 4,5 miliardi nei pressi di Valencia
di Alberto Annicchiarico
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Tesla sarebbe in trattative con le autorità regionali di Valencia, in Spagna. Un portavoce del governo regionale ha dichiarato a Reuters di aver tenuto incontri con un’azienda non identificata riguardo a un «grande investimento nel settore automobilistico», ma ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli, citando la riservatezza delle trattative.
Un’altra fonte ha confermato che l’azienda in questione è Tesla. Il quotidiano economico Cinco Dias, citando fonti, ha affermato che l’investimento riguarderà la costruzione di uno stabilimento automobilistico e potrebbe raggiungere un valore totale di 4,5 miliardi di euro, in linea quindi con quanto previsto per la gigafactory programmata in Messico, a Monterrey. Tutto diverso da quanto lasciato intendere dal ceo Elon Musk dopo l’incontro di tre settimane fa con il presidente francese Emmanuel Macron.
Il governo valenciano ha negato l’esistenza di un accordo concluso con Tesla e il costruttore texano non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento, mentre il governo di Madrid ha rifiutato di commentare. A Wall Street le indiscrezioni hanno contribuito a muovere il titolo ai nuovi massimi dell’anno (+113%) e da sette mesi, oltre i 230 dollari per una market cap di 733 miliardi.
Attualmente, l’unica fabbrica europea di Tesla, si trova in Germania, a Grünheide, nei pressi di Berlino. È arrivata a produrre 5mila auto a settimana e potrebbe crescere da mezzo milione di unità a un milione l’anno.
Quanto alla Spagna con oltre 2,2 milioni è il secondo produttore di auto in Europa (dopo la Germania e davanti alla Francia) e sta utilizzando i fondi europei del Pnrr per attrarre investimenti nel settore delle batterie e dei veicoli elettrici. Guardando proprio alle batterie il gruppo Volkswagen ha avviato il 17 marzo a Sagunto, sempre vicino Valencia, i lavori per una gigafactory da 40 GWh, la sua seconda in Europa (la prima è a Salzgitter, in Germania, con produzione al via dal 2025). Darà occupazione a 3mila persone. L’investimento complessivo previsto è 10 miliardi e la produzione inizierà nel 2026.
La vocazione automobilistica di Valencia è confermata dall’impianto di assemblaggio di Ford ad Almussafes, area a sud della terza città spagnola. L’anno scorso la casa americana ha annunciato di avere optato per la Spagna invece che per il sito di Saarlouis in Germania, per avviare la produzione di auto elettriche. Ford intende produrre soltanto auto elettriche in Europa entro il 2030.
Intanto il mercato si divide tra i sostenitori di un ulteriore boom del titolo Tesla legato all’intelligenza artificiale applicata alla guida autonoma e gli analisti e investitori che giudicano l’opportunità AI già incorporata nel valore attuale. Secondo Cathie Wood, ceo di Ark, Tesla potrebbe decollare fino a quota 2mila dollari nel 2027. Ma c’è chi fa notare che grazie al rally in corso, le azioni Tesla vengono scambiate a circa 70 volte gli utili futuri (a un anno). Un abisso rispetto ai multipli single digit di GM o Ford. E soprattutto perfino Nvidia, che già cavalca l’onda AI, viene scambiata appena sopra le 60 volte.
E proprio ieri uno schiaffo a Tesla è arrivato da Mercedes-Benz. La casa tedesca ha ricevuto per prima l’autorizzazione a vendere o noleggiare auto con un sistema di guida automatizzato di livello 3 in California. Con il Drive Pilot il conducente può lasciare il volante (velocità massima 65 km all’ora) ma deve essere pronto a riprendere il controllo. Tesla con il suo Autopilot è ferma al livello 2 ed è sotto inchiesta da parte del Dipartimento di Giustizia per i numerosi incidenti, con vittime. Il segretario Usa ai Trasporti, Pete Buttigieg, è intervenuto più volte nelle ultime settimane per ribadire che un sistema di guida assistita che non consente al veicolo di guidare da solo non si dovrebbe chiamare Autopilot.
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