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Tesla record (423mila auto vendute) ma sotto gli obiettivi di Musk: rosso in Borsa

Il mercato guarda al rischio che il netto taglio dei prezzi necessario a tenere alti i volumi possa comprimere i margini

Articolo aggiornato il 3 aprile 2023, ore 18:30

Tesla Model S Plaid, prestazioni esagerate e un volante pazzesco

3' di lettura

Tesla ha registrato consegne record nel primo trimestre, anche se al di sotto del ritmo necessario per raggiungere l’obiettivo di crescita annuale del 50%, che resta il traguardo stabilito dal ceo Elon Musk. Wall Street ha incasellato il tutto alla voce delusione e il titolo è andato in profondo rosso (-6% dopo la boa di metà seduta). Soprattutto, il mercato guarda al rischio che il netto taglio dei prezzi necessario a tenere alti i volumi possa comprimere i margini. Se ne saprà di più il 19 aprile, quando la casa di Austin presenterà i risultati finanziari dei primi tre mesi dell’anno.

Il produttore di automobili a maggiore capitalizzazione ha consegnato 422.875 auto in tutto il mondo nello scorso trimestre, dopo avere iniziato per prima la guerra dei prezzi per incentivare la domanda, rispondendo così alla corsa al rialzo dei tassi di interesse e all’inflazione. I risultati, pubblicati domenica, hanno superato di poco le stime di mercato (421.164 veicoli). Gli Stati Uniti e la Cina sono i mercati più importanti, inoltre, la stragrande maggioranza delle vendite ha riguardato la berlina Model 3 e il crossover Model Y. Quanto alla produzione, ha toccato quota 440.808 veicoli nel trimestre, poco più dei 432.513 previsti dagli analisti. Musk ha dichiarato che Tesla punta a produrre da 1,8 a 2 milioni di veicoli quest’anno.

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«Le consegne di Tesla sono state in linea con le previsioni, ma c’è delusione rispetto ai numeri di cui si sentiva parlare», ha commentato Gene Munster, managing partner di Deepwater Asset Management. «L’incremento è stato del 36% rispetto a un anno fa, mentre Musk prevedeva una crescita del 50%». In Asia le azioni dei principali fornitori e rivali di Tesla hanno risposto tiepidamente.

Secondo Dan Ives, di Wedbush, «le riduzioni di prezzo di Model Y e Model 3 attuate all’inizio del 2023 hanno pagato dividendi importanti per Musk & Co. poiché la domanda appare molto solida nonostante una situazione macro incerta. Riteniamo che la domanda dei consumatori cinesi sia migliorata durante il trimestre per Tesla e sia stata la chiave per l’azienda, che ha superato i timori di Wall Street sul primo trimestre. La questione aperta più grande restano i margini, poiché il taglio dei prezzi avrà un impatto. Nel complesso il dato sulle consegne è un chiaro passo nella giusta direzione. Manteniamo la nostra valutazione outperform a 225 dollari come obiettivo di prezzo».

Secondo la società di brokeraggio RBC, negli Stati Uniti il prezzo di una Model Y a lungo raggio è di 11mila dollari, ovvero il 17% in meno, rispetto all’inizio dell’anno. In Cina, lo stesso veicolo costa il 21% in meno rispetto a settembre.

«La leva dei listini sta chiaramente avendo l’effetto desiderato per ora, ma c’è un limite a quante volte i prezzi possono essere tagliati - ha osservato infine Sophie Lund-Yates, analista azionario di Hargreaves Lansdown -. Con gli obiettivi di consegna per l’anno che sembrano più lontani potrebbe esserci un’ulteriore pressione sulla valutazione del gruppo perfino dopo i bruschi cali degli ultimi due anni». Tesla nel 2022 ha perso il 65% della capitalizzazione. Con il +80% del 2023 ha recuperato solo in piccola parte: dai 400 dollari di novembre 2021 il titolo orbita attorno ai 200 dollari. (Al.An.)

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