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Tesla torna in attivo, il titolo sprinta del 20 per cento

In un clima di crescente paura per le performance del gruppo, i 143 milioni di utili finiti nelle casse di Tesla sono stati più che sufficienti a generare un’ondata di ottimismo a Wall Street, battendo nettamente attese che invece pronosticavano perdite

di Marco Valsania

2' di lettura

NEW YORK - Tesla forse non mette il turbo ai suoi risultati finanziari, ma di sicuro riattacca la spina. Il leader dell'auto elettrica e hi-tech non ha esattamente sprintato quando si tratta di profitti, riportando un calo del 54% nel terzo trimestre rispetto all'anno scorso. Ma, in un clima di crescente paura per le performance del gruppo e la leadership del suo deus-ex-machina Elon Musk, i 143 milioni di utili finiti nelle sue casse sono stati piu' che sufficienti a generare un'ondata di ottimismo a Wall Street, battendo nettamente attese che invece pronosticavano perdite.

Per la precisione, i 78 centesimi di utili per azione annunciati hanno frantumato un passivo temuto di 46 centesimi. Escluse alcune voci hanno fatto ancora meglio, 1,86 dollari contro un rosso di 42 centesimi. E il titolo targato Tesla ha risposto accelerando bruscamente nel dopo mercato, con un rialzo di ben il 20% che l'ha avvicinato nuovamente, a quota 286 dollari, al traguardo psicologico di 300, soglia oltre la quale aveva cominciato il 2019 prima di quasi dimezzare il suo valore ai primi di giugno.

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Non tutto è parso roseo nella trimestrale. Il giro d'affari è scivolato del 7,6% a 6,3 miliardi, inferiore alle previsioni della vigilia di 6,43 miliardi. La diffusione della più recente Model 3, la prima vettura definita di massa di Tesla, è stata inoltre accompagnata da flessioni del 37% nelle precedenti e più costose Model S e Model X.

Il riscatto dalle perdite accumulate nei due trimestri precedenti, vale a dire nella prima metà dell'anno, ha però dominato l'attenzione degli investitori. Tesla aveva già alluso a potenziali sorprese positive, sollevando nelle scorse settimane il sipario sulla consegna di un numero record di vetture tra luglio e settembre, 97.000. Quella cifra non aveva tuttavia da sola scacciato le ombre: era stata comunque al di sotto dei pronostici.

Tesla dovrà adesso dimostrare di saper raddrizzare la guida anche in futuro. Per raggiungere l'obiettivo annuale di consegne superiori a 360.000 veicoli, nel quarto trimestre dovrà fare ancora meglio rispetto al terzo, registrando la vendita di 104.800 modelli. I 360mila veicoli ora anticipati rappresentano in realtà il minimo di una fascia indicata in passato che raggiungeva fino a 400mila consegne.

Musk ha sottolineato che l'azienda ha compiuto «significativi passi avanti nel controllo dei costi operativi», una delle sfide aperte agli occhi degli analisti. «Sono al livello più basso dal lancio della produzione del Model 3», ha precisato. Questi costi sono scivolati del 16% a 930 milioni. L'azienda ha inoltre previsto di rimanere in attivo, pur avvertendo che il debutto di nuovi prodotti potrebbe avere un impatto sui margini di profitto.

Tesla ha inoltre tenuto a battesimo un volume patinato di aggiornamento del business globale, con foto della sua nuova fabbrica cinese a Shanghai dove sono in corso test di produzione, nonostante il mercato locale dell'auto e dell'auto elettrica sia oggi in frenata assieme all'economia del Paese. La prossima estate ha previsto il debutto del crossover Model Y e una produzione limitata di un autocarro, il Tesla Semi. In programma ha presto l'annuncio della località scelta per una Gigafactory europea, che dovrebbe cominciare a sfornare veicoli elettrici nel 2021.

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