Tesla, sui tweet di Musk la giustizia Usa chiede la consegna di documenti
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Il titolo Tesla ha accelerato al ribasso portandosi sui minimi intraday (-4,4% a 281 dollari) dopo le indiscrezioni di Bloomberg secondo cui il produttore californiano di auto elettriche rischia di essere colpito da una causa di stampo penale del dipartimento di Giustizia legata ai controversi tweet scritti il 7 agosto dal Ceo Elon Musk e riguardanti il sognato delisting (piano accantonato 17 giorni dopo). Su quei cinguettii anche l'autorità di borsa Usa aveva acceso un faro per capire se si erano tradotti in una manipolazione del mercato.
Nell'immediato il titolo fu protagonista di un rally ma subito dopo gli analisti si mostrarono (giustamente) scettici sulla fattibilità di un buyout per il quale - stando a Musk - i «fondi erano garantiti». Il titolo Tesla si spinse fino a 387,46 dollari il 7 agosto per poi sgonfiarsi. È lontanissimo dai 420 dollari che il Ceo di Tesla disse che avrebbe offerto ai soci per realizzare il delisting.
In risposta alle indiscrezioni di stampa, Tesla ha fatto sapere che il dipartimento americano di Giustizia ha richiesto la consegna “volontaria” di documenti da parte del produttore di auto elettriche. L'azienda guidata da Elon Musk ha detto di avere cooperato con e di rispettare la decisione del dipartimento guidato da Jeff Sessions. Il gruppo ha sottolineato di non avere ricevuto alcuna richiesta formale di materiale vario o di testimonianze.
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