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Tesla, utili da record ma timori sulla crescita. Giù il titolo (-45% da inizio anno)

Elon Musk “vede” un gruppo che vale più di Apple e Saudi Aramco. Acquisizione Twitter: pago troppo, ma il potenziale è “enorme”

di Marco Valsania

Afp

2' di lettura

Tesla intasca 3,33 miliardi di profitti nel terzo trimestre, raddoppiati rispetto agli 1,62 miliardi di un anno fa, vicini al record assoluto e superiori alle attese (1,05 dollari per azione contro 1,01). Ma le entrate, pur a loro volta da record, si sono fermate a 21,45 miliardi, salite del 56% eppure inferiori ai 22 miliardi previsti. Un bilancio che ha così confermato sia punti di forza che incognite per l'azienda leader nell'auto elettrica e hi-tech: utili ai massimi storici accompagnate da vendite che risentono di tensioni economiche, strozzature nelle consegne e, agli occhi degli investitori, allungano ombre sulla crescita futura.

Titolo sotto pressione

Sono chiaroscuri che hanno visto il titolo reagire con flessioni del 5-6% dopo scivoloni già del 17% nell'ultimo mese, accentuati da dati sulle consegne che già avevano deluso. Da inizio anno ha perso il 45 per cento.

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Le previsioni

L'azienda ha reiterato la previsione di un aumento medio del 50% nelle consegne in un arco di tempo pluriennale – anche se ha ammesso che quest'anno mancherà l'obiettivo. Ha citato l'arrivo presto di nuovi modelli, un camion da dicembre e successivamente furgone pickup cybertruck. Risente però di ostacoli cha vanno dai rincari dei materiali alle difficoltà di produzione negli impianti in Cina e Germania, fino al rafforzamento del dollaro che pesa sulla performance all'estero.

Musk rilancia

Ma il patron di Tesla, Elon Musk, ha rilanciato, fedele alla fama di uscite sopra le righe. Nella conference call seguita ai risultati ha minimizzato preoccupazioni sulla domanda, affermando che nel quarto trimestre l'azienda viaggia a peno ritmo. Ha promesso ingenti buyback a sostegno del titolo l'anno prossimo, da cinque o dieci miliardi di dollari previa approvazione dl board.Di più: ha divinato una Tesla che valga migliaia di miliardi di dollari. “Vedo un percorso potenziale per un valore di Tesla che superi quello combinato di Apple e Saudi Aramco. Questo non vuol dire che accadrà. Ma per la prima volta vedo Tesla raggiungere circa il doppio della valutazione di Saudi Aramco”. La compagnia petrolifera saudita ha una market cap da circa duemila miliardi di dollari; Apple a Wall Street vale 2.300 miliardi.

L’acquisizione di Twitter

Tesla vive oggi anche giornate segnate dalle incognite sull'acquisizione del social media Twitter da parte di Musk. Il magnate, al termine della call sui conti Tesla, ha parlato del deal, fatto raro di per sé parso una ulteriore indicazione di progressi nel completarlo rapidamente. Nello scontro legale tra le parti, il giudice ha dato tempo fino al 28 ottobre per un'intesa definitiva che eviti il processo. Musk si è detto “entusiasta” del deal: lui egli altri investitori oggi “pagano troppo” per il pioniere del microblogging, ha affermato, ma il “potenziale è enorme”, con Twitter che varrà più di adesso nel lungo periodo.

I dubbi sui finanziamenti

Non è chiaro tuttavia se Musk abbia già le risorse pronte per chiudere l'operazione: il Wall Street Journal ha calcolato che potrebbero mancargli forse 9 miliardi di dollari per arrivare ai 44 miliardi pattuiti, una volta confermati gli impegni di banche e altri investitori al suo fianco. Una prospettiva, questa, che potrebbe costringerlo a cedere altri titoli targati Tesla per finanziare la sua nuova scommessa.


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