Tesla: Dojo potrebbe far lievitare la capitalizzazione di 600 miliardi
Titolo oltre il +10% a Wall Street. Il supercomputer dedicato alla guida autonoma potrebbe raddoppiare i ricavi derivanti dai servizi
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Il supercomputer Dojo di Tesla per la guida autonoma totale potrebbe fare lievitare di 600 miliardi di dollari, secondo gli analisti di Morgan Stanley, la capitalizzazione della casa automobilistica di Austin, che potrebbe orientarsi anche verso l'adozione di robotaxi e servizi software. Tesla, che è già di gran lunga il produttore automobilistico di maggior valore nel mondo, ha avviato in luglio la produzione del supercomputer per addestrare modelli di intelligenza artificiale per auto a guida autonoma e prevede di spendere più di 1 miliardo di dollari entro un anno.
Dojo può essere la chiave della creatura di Elon Musk per aprirsi a nuovi business che potrebbero andare «ben oltre la vendita di veicoli a un certo prezzo», hanno scritto in una nota gli analisti di Morgan Stanley guidati da Adam Jonas.
E ancora: «Se Dojo può aiutare a far sì che le auto ”vedano” e “abbiano delle reazioni”, quali altri mercati potrebbero aprirsi? Si pensi a qualsiasi dispositivo all'avanguardia dotato di una fotocamera che prende decisioni in tempo reale in base a quello che rientra nel suo campo visivo». L’ipotesi, già percorsa nelle scorse settimane a proposito della concessione a terzi (concorrenti e flotte) del software di assistenza alla guida (il nuovo Full Self-Driving in fase di test su strada con oltre 400mila clienti), è che Tesla possa affiancare alla produzione di veicoli anche una attività di Software-as-a-service.
Morgan Stanley ha alzato il prezzo obiettivo a 12-18 mesi sulle azioni Tesla del 60% a 400 dollari dai 264 dell'apertura di ieri - il più alto tra gli intermediari di Wall Street, secondo i dati Lseg - che, secondo le stime, garantirebbe al produttore di auto elettriche una capitalizzazione di circa 1.400 miliardi di dollari, pari ai livelli di novembre 2021. Con il balzo di oggi di oltre il 10% Tesla vale più di 860 miliardi (quest’anno ha una performance del +150%).
La stessa Morgan Stanley ha aumentato la stima dei ricavi derivanti dai servizi a 335 miliardi di dollari nel 2040, dai 157 miliardi di dollari precedenti. L’unità, secondo le previsioni degli analisti, rappresenterà oltre il 60% delle principali fonti di utile dell’azienda americana entro il 2040, quasi raddoppiando rispetto al 2030. Un aumento «in gran parte determinato dall'opportunità emergente che vediamo nelle licenze per le flotte, ovvero dall'aumento del ricavo medio mensile per utente».
Il rapporto prezzo/utili a 12 mesi di Tesla è pari a 60 ed è tra 10 e 20 volte superiore a quello dei competitor tradizionali: Volkswagen 3,3 (azioni privilegiate), Mercedes-Benz 5, Bmw 5,7, Stellantis 3,1, Renault 2,9, e le americane Ford e General Motors rispettivamente 6,3 e 4,5. Fa eccezione, ma non è certamente un costruttore ”legacy”, l'arrembante cinese Byd, nuova potenza del panorama mondiale dell'auto elettrica, con 21,5.
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