Tessuti da fibra di carbonio riciclata (anche dai Boeing): è la sfida di Tex-Style
Dal progetto di Enea e Centro Ricerche Fiat un filato hi-tech, ma anche la strada per rafforzare il design made in Italy a basso impatto ambientale
di Davide Madeddu
I punti chiave
2' di lettura
Alla base c’è un mix tra fibra di carbonio e poliestere. Il risultato è un tessuto intelligente che diventa rivestimento di un’auto, giubbotto tecnico, elemento d’arredo. Così tecnologia, moda e design vanno di pari passo. È questo l’obiettivo che vuole raggiungere il progetto di ricerca industriale Tex-Style cui partecipano l’Enea e il Centro Ricerche Fiat (CRF) come coordinatore.
Dall’automotive all’arredo e moda
Grazie al filato hi-tech sarà possibile realizzare, ad esempio, un sistema di riscaldamento integrato nei rivestimenti interni di sedili e braccioli oppure cablaggi integrati con l'elettronica esterna per eseguire alcune funzioni, come l'accensione delle luci all'interno dell'autovettura. Oltre al settore automotive, i partner del progetto stanno studiando nuovi tessuti intelligenti e multifunzionali, a base di fibre naturali, bioderivate e riciclate, da destinare alla produzione di tessuti tecnici, destinati alla moda e all'arredamento.«Abbiamo messo a punto un innovativo processo - chiarisce Flavio Caretto, ricercatore del laboratorio Enea di Materiali funzionali e tecnologie per applicazioni sostenibili, e responsabile del progetto per l'Agenzia - che permette di produrre un filato elettricamente conduttivo a base di scarti di fibre di carbonio, in grado di essere integrato in tessuti e circuiti elettronici per sfruttarne le capacità di conduzione elettrica». Per produrre questo tipo di filato, il team di ricercatori ha dovuto riadattare uno dei tradizionali processi di filatura e adeguarlo alla fibra di carbonio da scarto, proveniente principalmente dai settori industriale e aeronautico (oltre 50% di un aereo Boeing 878 è in fibra di carbonio).
Domanda in forte aumento
«Per le sue straordinarie proprietà di resistenza e leggerezza, la richiesta di questa fibra è cresciuta a ritmi esponenziali in tutto il mondo - sottolinea Caretto -. Recenti studi mostrano che la domanda globale di materiali compositi a base di fibra di carbonio è triplicata dal 2010 al 2020 e si prevede di superare le 190mila tonnellate entro il 2050».
Non c’è solamente il processo di filatura negli studi dei ricercatori ma anche la tessitura con diverse percentuali di miscelazione di fibre di carbonio e poliestere per ottimizzare la conducibilità elettrica e la lavorabilità. «Un'elevata presenza di fibra di carbonio nel filato garantisce proprietà elettriche superiori, ma ne rende più difficile la lavorazione. Perciò abbiamo dovuto trovare un compromesso tra la percentuale di mix di fibre e la qualità dei semilavorati - aggiunge il ricercatore -. Le prove condotte in laboratorio ci hanno suggerito che la percentuale di miscelazione che garantisce al filato le migliori proprietà sono il 40% di fibra di carbonio e il 60% di poliestere. Ora il prossimo passo da compiere sarà quello di trasferire la nostra innovazione dal laboratorio all'industria». Non è tutto, perché il progetto Tex-Style aprirà la strada «per il design di prodotti creativi di alta qualità e a basso impatto ambientale, con un'etichetta distintiva del made in Italy.
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