«The New Pope», a Venezia un assaggio della nuova serie di Paolo Sorrentino
di Andrea Chimento
3' di lettura
Non ci sono soltanto film alla Mostra di Venezia: è stata presentata oggi «The New Pope», nuova serie di Paolo Sorrentino, che fa seguito alle vicende raccontate in «The Young Pope».
Dei 9 episodi che compongono la serie, sono stati mostrati il secondo e il settimo, seguendo una strategia utilizzata anche da Nicolas Winding Refn al Festival di Cannes con «Too Old to Die Young», dove non erano stati proposti i primi due episodi, ma il quarto e il quinto.
Presentata come evento speciale fuori concorso, la serie ha già svelato alcune sorprese, ma molte altre arriveranno in autunno quando la si potrà vedere in versione completa su Sky: Pio XIII è in coma e, dopo una parentesi imprevedibile quanto misteriosa, Voiello riesce a far salire al soglio pontificio Sir John Brannox, un aristocratico inglese moderato, affascinante e sofisticato, che prende il nome di Giovanni Paolo III. Il nuovo papa sembra perfetto, ma cela fragilità e segreti.
Non si può svelare troppo di una serie che promette molti colpi di scena, indagando il mistero della fede e le sfaccettature psicologiche di due papi molto diversi tra loro, protagonisti di un episodio a testa tra quelli mostrati al Lido.
Almeno a giudicare da quanto visto fino a questo momento, «The New Pope» sembra ancor più ambiziosa della precedente, ricca di elementi simbolici e valorizzata dalla magnifica fotografia di Luca Bigazzi, che a Venezia è stato meritatamente premiato con il Campari Passion for Film.
Notevolissima anche la prova di un cast in gran forma, in cui svetta John Malkovich nei panni del “nuovo Papa”.
In concorso, invece, ha trovato spazio il nuovo, attesissimo film di Steven Soderbergh, «The Laundromat», incentrato sullo scandalo dei Panama Papers.
Ci sono numerosi personaggi in questo film, a partire da una donna (interpretata da Meryl Streep) che comincia a fare ricerche su una polizza assicurativa falsa, per ritrovarsi in un giro infinito di loschi traffici, riferibili a uno studio legale di Panama specializzato nell'aiutare i cittadini più ricchi del mondo ad accumulare fortune ancora più grandi.
Partendo dal romanzo «Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite» del reporter investigativo e vincitore del premio Pulitzer Jake Bernstein, Steven Soderbergh dà vita a un film estremamente brillante, capace di scuotere con ironia, attraverso un caleidoscopio di situazioni differenti che toccano diversi luoghi del mondo.
Grazie a una sceneggiatura incisiva e a un montaggio accattivante, il film appassiona e arriva a una potentissima conclusione che gioca sul sottile confine tra realtà e finzione.
Grande lavoro di un cast in cui, oltre a Meryl Streep, sono presenti Antonio Banderas, Gary Oldman e diversi altri volti noti.
Infine, sempre in lizza per il Leone d'oro, è stato presentato «Wasp Network» di Olivier Assayas.
Il film si apre a Cuba, all'inizio degli anni Novanta, quando René González, pilota di linea cubano, ruba un aereo e fugge dal Paese, lasciando moglie e figlia. Comincia una nuova vita a Miami, presto raggiunto da altri dissidenti cubani, tutti impegnati nella destabilizzazione del regime di Castro.
Basato su una storia vera, è un film politico che può ricordare diverse pellicole di spionaggio d'altri tempi. Gli spunti sono numerosi e il soggetto è sicuramente interessante, ma la sceneggiatura è un po' macchinosa e la parte centrale troppo ridondante per poter coinvolgere come vorrebbe.
La bravura in cabina di regia di Assayas si nota come sempre, ma rispetto ai suoi film precedenti è l'andamento narrativo ad apparire meno fluido e non sempre incisivo al punto giusto.
Ricco cast, che comprende Penélope Cruz, Gael García Bernal, Edgar Ramirez, Wagner Moura, Ana de Armas e Leonardo Sbaraglia.
loading...