Thomas Cook, a picco bond e azioni del tour operator
di Stefania Arcudi
2' di lettura
Non si arresta il crollo alla Borsa di Londra di Thomas Cook, tour operator britannico e uno dei più antichi e rinomati al mondo. Dopo il -40% di venerdì, innescato dalla pubblicazione di una semestrale che ha messo in luce perdite per 1,456 miliardi di sterline e dalla conseguente bocciatura degli analisti, il titolo cede oggi un ulteriore 13,5%, ma cedeva il 16%. Il problema è una significativa crisi di fiducia, alimentata anche dall'outlook molto cauto, nella migliore delle ipotesi, dato dalla società sulla traiettoria futura dei profitti.
Già venerdì gli esperti non avevano lasciato molto margine di speranza per le azioni del tour operator: quelli di Citigroup consigliano di “vendere” e hanno messo significativamente un target di prezzo di 0 pence, quelli di Jefferies lo hanno passato da 43 a 24 pence. Anche i bond della società sono scesi ai minimi storici (quelli con scadenza 2022 perdono 14 punti a 33,36 rispetto al valore nominale di 100, più del 50% in meno da inizio anno), con gli investitori sempre più perplessi sulla capacità del gruppo di arginare l'indebitamento.
FOCUS / Da Flybe a Jet, la pattuglia delle compagnie aeree zombie
Il debito netto si attestava a 1,3 miliardi di sterline al 31 marzo: anche se gli incassi dei pagamenti dei viaggi acquistati dai clienti nel periodo delle vacanze potranno farlo calare, secondo gli esperti occorre una soluzione di più lungo termine. Nel 2016, quando la società aveva attraversato un altro periodo di crisi, parte dei problemi era stata risolta con un aumento di capitale, una via che oggi appare più problematica viste le pressioni a cui è sottoposto il titolo. Non sembrano esserci tuttavia molte altre opzioni, tanto più che anche la possibile cessione di Tui, la compagnia aerea del tour operator si sta rivelando più difficile del previsto.
loading...